Effetto-Apostolico: nuove sentenze libera-migranti. Sarà lei il nuovo leader della sinistra?

9 Ott 2023 8:40 - di Leo Malaspina

Da Catania scatta l’effetto emulazione, prima in Toscana, poi di nuovo a Catania, dove ieri un collega del giudice Apostolico, i cui video sulla sua partecipazione a proteste contro la polizia ormai spuntano fuori come funghi, ha di fatto copiato la sentenza del giudice pro-migranti, decidendo di non convalidare i fermi disposti dai questori per i migranti, contravvenendo così ai dettami del governo contenuti del Dl Cutro.

Da Catania l’effetto emulazione delle sentenze Apostolico

Alla Procura di Catania il giudice Cupri non ha convalidato il trattenimento di sei migranti a Pozzallo, disposto dal Questore di Ragusa. Uno dei procedimenti riguarda un 37enne tunisino sbarcato il 3 ottobre a Lampedusa e poi trasferito a Pozzallo. Come nel caso della Apostolico, il giudice sottolinea, ricordando una decisione della Corte di giustizia dell’Ue, come “il trattenimento di un richiedente protezione internazionale” costituisca “una misura coercitiva che priva tale richiedente della sua libertà di circolazione e lo isola dal resto della popolazione, imponendogli di soggiornare in modo permanente in un perimetro circoscritto e ristretto”. “Ne discende – osserva – che il trattenimento costituendo una misura di privazione della libertà personale è legittimamente realizzabile soltanto in presenza delle condizioni giustificative previste dalla legge”. Nella sentenza c’è scritto che la Corte di Cassazione ha stabilito che “la normativa interna incompatibile con quella dell’Unione va disapplicata dal giudice nazionale”.

Nuovi video, ma il giudice non si dimette

Ieri, intanto, la Lega è tornata a chiedere le dimissioni del giudice Apostolico, dopo la pubblicazione di un terzo video nel quale il giudice, cinque anni fa, capeggiava una rivolta pro-sbarchi: “Assordante silenzio dopo il terzo video sulla magistrata di Catania in piazza contro il Ministro Salvini, tra accuse volgari alla polizia, cori e battimani. Solidarietà alle donne e uomini delle Forze dell’Ordine, è scandaloso che non siano ancora arrivate le dimissioni dell’interessata. La riforma della Giustizia si conferma urgente e necessaria”. Lei, però, non si dimette, anzi, fa scuola, a sinistra. E a questo punto l’ipotesi di una sua candidatura alle Europee e perfino di una futura leadership della sinistra non si può assolutamente escludere…

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