Fazio è tornato. Tutto uguale a prima, anzi peggio. Sviolinate a Saviano e Lucano
Fabio Fazio si presenta ai suoi fan, per la serata del debutto su Nove, senza particolari novità. Un talk show schierato, all’insegna di una faziosità non urlata ma esibita con il solito senso di superiorità. Il conduttore schiera infatti tutto il progressismo pro-Palestina. A cominciare dal sermoncino iniziale di Michele Serra.
Quindi si accomodano sulle poltrone del nuovo-vecchio talk show Giovanni Floris, storico conduttore di Dimartedì su La7; Massimo Giannini ex direttore de La Stampa e neo opinionista di Repubblica e Fiorenza Sarzanini (la più defilata sui temi mediorientali), vicedirettore del Corriere della Sera. Tutti a mettere in guardia, ovviamente, dai pericoli di una risposta sproporzionata di Israele all’attacco di Hamas. “Un monologo contro Tel Aviv”, commenta oggi Libero.
“Tra gli ospiti spunta anche lo scrittore israeliano David Grossman (che a causa del conflitto israelo-palestinese ha perso un figlio), che ha parlato di un popolo, il suo, che «da 56 anni sta occupando una terra non nostra, con azioni terribili da parte di Israele»”. Insomma siamo a Tele-Gaza. Con sviolinate al “povero” Roberto Saviano condannato a pagare mille uro di multa per gli insulti a Giorgia Meloni. Ma mica penserà di andarsene dall’Italia? No no, “Ninnì non ce lassà”… come recitava un vecchio film. E ancora un reverente pensiero a Mimmo Lucano. Tutto l’armamentario fazista squadernato nella prima puntata. Per far capire che nulla è cambiato, semmai è peggiorato.