Femminicidio, la lezione di Dante sull’amore tossico: un convegno a Napoli con i parenti delle vittime

11 Ott 2023 9:45 - di Marta Lima

Abbiamo un primato, in Italia, di cui nessuno si vanta, che non rimanda a vittorie, scoperte, cultura e bellezza ma agli omicidi di donne, per vendetta, quelli che il diritto definisce “femminicidi” per la necessità di circoscrivere un fenomeno straripante nei numeri e incontrollabile nella genesi. L’Italia è tra i 5 Paesi in Europa con il più alto numero di donne vittime di femminicidio, ovvero omicidio intenzionale, in Italia si uccidono le donne in numero maggiore rispetto ad altri Paesi. Il 2023, in ogni caso non va meglio. Da gennaio ad oggi sono 77 i femminicidi consumati in Italia, cui si aggiunge l’ultimo in ordine di tempo dell’infermiera uccisa nell’androne di un palazzo a Roma.  Secondo i nuovi dati, aggiornati al 3 settembre scorso, infatti, sono stati registrati 256 omicidi, con 90 vittime donne, di cui 75 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, 47 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner.

Femminicidio, un convegno a Napoli nella regione terza per delitti

La Calabria è caratterizzata dal tasso di femminicidio più alto: 0,70 omicidi per 100mila donne nel periodo 2015-2017, seguono il Friuli-Venezia Giulia e la Campania rispettivamente con tassi pari allo 0,69 e 0,62 omicidi per 100mila donne. E proprio dei femminicidi in Campania, ma anche di revenge porn e di violenza di genere, si occupa il convegno previsto per sabato 14 ottobre alle ore 18, alla Suryael Yoga School di Napoli (via Lomonaco, 3, zona Chiaia, accanto al liceo Umberto). Il  titolo del convegno si rifà a una celebre frase dell’Inferno di Dante che introduce i versi su Paolo e Francesca e che per la prima volta raccontava di un “femminicidio”, di un amore malato e di una vendetta tragica e ingiusta, “Amor ch’a nullo amato”.

Dal caso Cantone al “suicidio” di Arianna Flagiello

All’incontro parteciperanno alcuni parenti delle donne uccise per raccontare a una platea di giovani donne e mamme, ma anche di uomini, per capire la “genesi”di un amore tossico che può diventare morbosità, minaccia, botte, omicidio, vendetta. I casi di cui si parlerà sono drammatici. Ornella Pinto ammazzata a coltellate davanti al figlio, Arianna Flagiello spinta al suicidio dal fidanzato picchiatore, Tiziana Cantone umiliata sul web per vendetta e trovata morta impiccata, Nunzia Castellano, ammazzata a Posillipo da chi l’amava “troppo”. Ed altri ancora, grazie alla decisione dela Suryael Yoga School, della dottoressa Elisa Grella, già protagonista di progetti sociali nelle scuole e nelle carceri, di dedicare un pomeriggio a alle storie vere, con video e testimonianze autentiche organizzare e gestite dal giornalista e scrittore napoletano Luca Maurelli- “Un’emergenza che non può trovare risposta solo nelle pur drastiche normative approvate. La strada dell’informazione, che possono percorrere iniziative come la nostrapuò essere un piccolo ma utile contributo sul tema dell’amore tossico e del sottile confine tra morbosità e delirio di controllo, che spesso scatena la furia omicida di uomini malati di sentimenti patologici che però vivono e si muovono in una società che non ne riconosce la pericolosità, prima che entrino in azione”, è il parere di Luca Maurelli.

Psicologi a confronto sul tema della prevenzione

Al dibattito parteciperanno gli psicoterapeuti Carla Buccino, esperta di tematiche femminili, Mirco Feltracco, specializzato nell’analisi delle dinamiche infantili rispetto ai lutti, la giornalista del Mattino Maria Chiara Aulisio, e Andrea Raguzzino, avvocato ed editore. L’incontro si svolge con il patrocinio del Sugc, il Sindacato Unitario dei Giornalisti italiani, e della casa editrice Jack Edizioni e la partecipazione dell’associazione “La Principessa azzurra”. In sala anche l’avvocato penalista, impegnata da sempre nelle battaglie in difesa delle donne, Elena Coccia, e la professoressa Margherita Interlandi, docente di Diritto amministrativo e già componente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Napoli.

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