Finisce bene il bilaterale Meloni-Scholz: l’intesa c’è. Sui migranti Polonia e Ungheria puntano i piedi

6 Ott 2023 17:33 - di Redazione

E’ durato poco meno di un’ora l’incontro tra la premier Giorgia Meloni e il cancelliere Olaf Scholz, a margine del vertice di Granada. I due capi di governo – rende noto Palazzo Chigi – hanno discusso dei principali temi europei al centro del Consiglio, con particolare riguardo alla questione migratoria, esprimendo soddisfazione per l’intesa raggiunta a Bruxelles sul regolamento delle crisi. I due leader, nel constatare l’ottimo livello della cooperazione tra Roma e Berlino, si sono dati appuntamento al vertice intergovernativo italo-tedesco, che si terrà in Germania a fine novembre.

I due leader – riporta il sito del Corriere – hanno anche discusso dell’ultimo accordo che l’Unione Europea ha siglato con la Tunisia. Nonostante alcune ricostruzioni la Germania sostiene la bontà di quell’accordo, ne riconosce gli aspetti positivi ma con una coerenza che è iniziata a luglio e che non è mai stata modificata continua a sostenere la necessità di condizionare l’erogazione dei finanziamenti alle garanzie che il governo tunisino ha dato sul trattamento umano dei migranti sul proprio territorio.

Prima del vertice, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un bilaterale con il premier polacco Mateusz Morawiecki. In una diretta su facebook, Morawiecki ha riferito di aver incontrato Giorgia Meloni. “Siamo entrambi d’accordo sul fatto che è importante soprattutto difendere le frontiere esterne, perché altrimenti ci sarà sempre una situazione in cui decine di milioni di persone, se non centinaia di milioni di persone, vorranno venire qui da molte parti del mondo, ha detto Morawiecki. “L’Europa – ha avvertito – non sarà in grado di resistere a questo, l’Europa si romperà”. Posizioni simili a quelle di Viktor Orban. Il premier ungherese in merito al Patto Ue sulla migrazione ha detto che secondo lui, Polonia e Ungheria sono state “stuprate legalmente” dall’Ue.

 L’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell appoggia l’ipotesi di usare “le nostre missioni della Politica di sicurezza e di difesa comune, come quelle navali o di terra, per combattere contro i trafficanti”. «Dobbiamo pensare a un controllo delle frontiere esterne non solo nel Mediterraneo ma anche nel Sahel. È un compito difficile ma sono pronto a considerare questa opzione. Le persone fuggono perché devono farlo o per avere più opportunità, e l’Ue deve avere una posizione comune sul dossier».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *