Foibe, l’intervento di Rampelli: “Oggi ha vinto l’Italia e questa vittoria la dedichiamo a te, Norma” (video)

5 Ott 2023 14:20 - di Alessandra Danieli

“La notte tra il 4 e 5 ottobre 1943, ottant’anni, fa una studentessa italiana di origini istriane, Norma Cossetto, veniva sequestrata, violentata e gettata viva nella foiba di Villa Surani dai partigiani titini”. Inizia così l’intervento in Aula del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, in omaggio alle vittime delle foibe e all’esodo giuliano-dalmata. “Il suo corpo fu ritrovato e riconosciuto dalla sorella, Licia, che poi ebbe l’onore di ricevere nel 2006 dall’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’Oro al Merito civile per Norma. “Nel ricordo – disse Ciampi  – di coloro che perirono in condizioni atroci nelle foibe”. Applausi degli scranni di centrodestra quando Rampelli cita anche le medaglie d’oro a 6 ragazzi morti nella rivolta di Trieste del 1953.

Foibe, Rampelli: un lungo cammino per la verità

L’esponente di Fratelli d’Italia ricorda le tappe della riemersione della verità dopo decenni di oblio. La lunga battaglia che si concluse nel 2004 con la legge che ha istituito il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio. E ancora il conferimento della medaglia d’oro a Norma Cossetto e l’approvazione, due giorni fa al Senato, di un disegno di legge per la diffusione della memoria nelle scuole, con il finanziamento statale dei Viaggi del Ricordo nei luoghi delle foibe.

“Ha vinto l’Italia, dedichiamo questa vittoria a te, Norma”

Un cammino irto di ostacoli, come dimostrano le contestazioni al musical di Cristicchi Magazzino 18 e le intemerate negazioniste di Eric Gobetti. “Finalmente – continua Rampelli – non si dirà più che le foibe sono doline carsiche, ma fosse comuni a cielo aperto dove vennero scaraventati decine di migliaia di italiani, per la sola colpa di essere italiani. Abbiamo vinto”,  conclude il vicepresidente della Camera. “Ha vinto la destra? No, ha vinto l’Italia e questa vittoria oggi la dedichiamo a te Norma, figlia d’Italia. E ci auguriamo che presto questo Parlamento potrà revocare l’onorificienza al dittatore sanguinario Tito. Mai più”.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *