Giannini addio, non sarà più il direttore della “Stampa”. Tornerà a fare l’editorialista di “Repubblica”
Massimo Giannini sostituito alla direzione del quotidiano torinese La Stampa. Al suo posto l’attuale vicedirettore vicario, Andrea Malaguti. Lo comunica in una nota l’ad di Gedi News Network Corrado Corradi. “Massimo Giannini – si legge – lascia dal 7 ottobre La Stampa, dopo aver diretto il quotidiano negli ultimi tre anni e mezzo; avendone rafforzato prestigio e autorevolezza. Nel ringraziarlo per l’impegno con cui ha guidato la testata, siamo felici di comunicare che i lettori potranno continuare ad apprezzarne le qualità giornalistiche dalle colonne di Repubblica: dove torna con il ruolo di editorialista e commentatore, oltre che autore di podcast”.
Bye bye Giannini: a “la Stampa” si cambia, gli succede Andrea Malaguti
“A dirigere La Stampa – prosegue Corrado Corradi – sarà dal 7 ottobre l’attuale vicedirettore vicario Andrea Malaguti:giornalista di solide capacità ed esperienza, cresciuto all’interno del quotidiano torinese. Malaguti assume l’incarico con il compito di imprimere ulteriore slancio al processo di innovazione in atto; ponendo particolare cura nel rafforzare il legame unico tra la Stampa e i lettori del suo territorio, nel rispetto della migliore tradizione editoriale del giornale”.
Addio Giannini, l’ad della Stampa: : “I lettori potrenno continuare a leggerlo su “Repubblica”
Naturalmente c’è riserbo sulle motivazioni che hanno indotto Elkann a cambiare il timone del quotidiano torinese. Ricordiamo un episodio che fece clamore proprio questa estate: era di luglio e apparve nell’edizione online una nota del Comitato di redazione devastante: “Siamo una nave alla deriva”. La nota della rappresentanza sindacale dei giornalisti della Stampa stigmatizzavano «settori e redazioni sguarniti, colleghi usati come tappabuchi, mancanza di organizzazione. Caos sistematico nelle chiusure» E soprattutto «arroganza o indifferenza nei rapporti umani, professionali e sindacali, non più tollerabili». Il Cdr aggiungeva una stilettante che non tanto velatamente chiamava in causa Massimo Giannini: «Qualsiasi nuova iniziativa, riorganizzazione, accordo (prepensionamento, master, ecc) non potrà prescindere da un immediato cambio di rotta della direzione. Per ristabilire la necessaria fiducia e corrette relazioni sindacali e redazionali».