Il 9 ottobre 1982 l’attentato alla Sinagoga di Roma. Meloni: “Ferita mai rimarginata. Nessuno ha pagato”

9 Ott 2023 13:37 - di Giovanni Pasero
9 ottobre 1982

«Il 9 ottobre del 1982, durante la festa di Shemini Atzeret, la Comunità ebraica di Roma è stata colpita da un terribile attacco terroristico. Quaranta i feriti e una vittima, il piccolo Stefano Gaj Taché, un bimbo italiano di soli due anni. Una giornata buia, una ferita per la Nazione che ancora non si è rimarginata». Lo dichiara il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel 41mo anniversario dell’attentato alla Sinagoga di Roma.

Meloni: “Vicini al popolo d’Israele, il terrore non prevarrà”

«Nessuno ha pagato – prosegue la Meloni – per le bombe e le raffiche di mitra che quel giorno hanno spezzato la vita di Stefano, devastato una famiglia, provocato dolore in tante altre e sconvolto un’intera comunità. Oggi rinnoviamo l’impegno per non dimenticare ciò che è successo e per continuare a chiedere che sui fatti di quella terribile giornata sia fatta verità storica e processuale. Oggi più che mai – conclude il premier – dopo i fatti orribili e barbari che stanno avvenendo in Israele, il Governo esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà al popolo d’Israele e alle comunità ebraiche italiane. Il terrore non prevarrà mai».

“Oggi in Israele lo stesso orrore del 9 ottobre 1982”

Il presidente della comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, in occasione della cerimonia in ricordo dell’attentato del 9 ottobre 1982 ha parlato di quanto sta accadendo in queste ore in Israele. La priorità ora «è riuscire a fermare Hamas altrimenti questo modello di guerra, dove si entra nei centri abitati si colpisce e uccide il più possibile e si prendono i superstiti per portarli verso l’orrore, verrà replicato nel nostro occidente tranquillo».

Quello a cui stiamo assistendo «è un nuovo tipo di guerra, dove si entra nei centri abitati si colpisce e uccide il più possibile e si prendono i superstiti per portarli verso l’orrore. L’orrore delle caverne, delle grotte e dei tunnel dove verranno sottoposti a violenze indicibili. Abbiamo visto bambini inermi – ha aggiunto -, appena resi orfani, strappati dalle case e disperati che vengono derisi dalla collettività. Tutto questo rischia di diventare esportabile verso il nostro occidente. La necessità – ha sottolineato – è dare sostegno a Israele in quella che sarà un’azione di risposta».

Tirelli (Camere penali del diritto europeo): “L’attacco di Hamas è una dichiarazione di guerra”

«L’attacco infame e vigliacco di Hamas a Israele non è un atto di terrorismo, ma una dichiarazione di guerra dagli effetti inimmaginabili che potrebbe allargare lo scontro a tutta l’area mediorientale. Il che potrebbe voler dire, col conflitto in atto tra Russia e Ucraina, l’inizio della terza guerra mondiale». A dirlo è l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale e direttore dell’Osservatorio di politica estera di Cpi.

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