In Europa si sblocca la situazione sui migranti: Ong fuori dal patto. Meloni: “Passa la posizione italiana”
Si sblocca il confronto europeo sui migranti, con un esito “molto positivo” per l’Italia: gli ambasciatori dei Paesi membri dell’Ue hanno approvato nel Comitato dei rappresentanti permanenti, il Coreper, il testo del regolamento sulle crisi migratorie, togliendo il paragrafo sulle Ong. “È passata la linea italiana”, ha commentato il premier Giorgia Meloni, mentre fonti di Palazzo Chigi hanno chiarito che la trattativa è stata condotta “ad alti livelli, oltre che dalle diplomazie” e non “era una partita Italia-Germania, ma interessava tutti i paesi. I fatti contano più delle parole”. Il regolamento era l’ultimo pezzo del patto Ue sulle migrazioni ancora incagliato in Consiglio: ora potranno iniziare i negoziati con il Parlamento europeo, con l’obiettivo di avere un accordo sul pacchetto prima di fine legislatura.
Meloni: “È passata la posizione italiana”
“Mi pare che si usino parole chiare quando si dice che i trafficanti di esseri umani non possono decidere chi entra in Europa, perché è una strada chiara quella che l’Europa vuole intraprendere”, ha sottolineato il premier, in un’intervista a SkyTg24. “Abbiamo visto le dichiarazioni dei vertici dei Paesi del Med 9, abbiamo visto la Francia, con la Germania si era aperta una discussione sul patto di migrazione asilo perché chiedeva di aggiungere un emendamento che secondo me faceva dei passi indietro sul tema anche delle Ong”. “L’emendamento è stato ritirato ed è passata la posizione italiana. Si tratta di implementare velocemente gli strumenti effettivi, è poi nella velocità di realizzazione che l’Europa deve essere più brava. Però – ha concluso Meloni – devo dire che non mi sento isolata io, mi sembra che sia molto più isolata una sinistra europea che continua a ritenere di poter affrontare questa materia in modo ideologico facendo di fatto un lavoro che non aiuta nessuno”.
Tajani: “Le Ong tolte dal testo, un risultato molto positivo”
“È un risultato importante per l’Italia”, ha commentato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, spiegando che dal testo “è stato tolto il paragrafo sulle Ong” e sottolineando che l’invio di sette navi tedesche per l’assistenza ai migranti “sembrava quasi una provocazione”. Invece, ha sottolineato il titolare della Farnesina, “siamo riusciti a ottenere un risultato molto positivo per l’Italia”. “Quando l’Europa decide, deve tener conto degli interessi di tutti”, ha concluso Tajani. L’Italia, quindi, ha votato a favore dell’accordo, che è stato raggiunto a maggioranza qualificata. Secondo una fonte diplomatica sentita dall’agenzia di stampa Adnkronos, Roma avrebbe comunque intenzione di allegare una dichiarazione a verbale, alla quale Tajani comunque non ha fatto accenno e della quale non sono trapelati eventuali contenuti.
Ora si accelera sull’accordo definitivo
L’intesa raggiunta al Coreper conferma il mandato negoziale sul regolamento sulle situazioni di crisi, compresa la strumentalizzazione della migrazione, e la forza maggiore nel campo della migrazione e dell’asilo. La posizione approvata oggi costituirà la base dei negoziati tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo. Il ministro degli Interni spagnolo, Fernando Grande-Marlaska Gómez, che rappresenta la presidenza di turno Ue ha parlato di “un enorme passo avanti su una questione cruciale per il futuro dell’Ue”, pronosticando l’accordo sull’intero patto asilo e immigrazione “entro la fine di questo semestre”. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha parlato di approvazione “entro la fine legislatura”.
Cosa prevede l’intesa raggiunta al Coreper
La nuova legge stabilisce il quadro che consentirebbe agli Stati membri di affrontare situazioni di crisi nel campo dell’asilo e della migrazione adeguando alcune regole, come quelle relative alla registrazione delle domande di asilo o alla procedura di asilo alla frontiera. Questi Paesi potrebbero anche richiedere misure di solidarietà e sostegno all’Ue e ai suoi Stati membri. In una situazione di crisi o di forza maggiore, gli Stati membri possono essere autorizzati ad applicare norme specifiche riguardanti la procedura di asilo e di rimpatrio. Tra l’altro, la registrazione delle domande di protezione internazionale può essere completata entro quattro settimane dalla presentazione, alleggerendo così le pubbliche amministrazioni. Uno Stato membro che si trova ad affrontare una situazione di crisi può richiedere contributi di solidarietà ad altri Paesi dell’Ue, che possono assumere la forma di ricollocazione dei richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in crisi verso gli Stati membri contribuenti; compensazioni di responsabilità, vale a dire che lo Stato membro sostenitore si assumerebbe la responsabilità di esaminare le richieste di asilo con l’obiettivo di alleviare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi; contributi finanziari o misure alternative di solidarietà.
Le misure eccezionali e il sostegno di solidarietà richiedono l’autorizzazione del Consiglio, “in conformità con i principi di necessità e proporzionalità e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini di Paesi terzi e degli apolidi”. Ora le norme potranno essere negoziate con il Parlamento.