Israele, gli italiani sono 18mila: tutti contattati dalla Farnesina. La cooperante: “Temiamo il peggio”

7 Ott 2023 15:04 - di Federica Parbuoni
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Sono circa 18mila gli italiani che vivono in Israele e 250 quelli che si trovano nel Paese temporaneamente. Una ventina, poi, si trovano nella Striscia di Gaza. La Farnesina li ha contattati tutti, dopo il violentissimo attacco missilistico e le incursioni sul campo di Hamas, che hanno portato il premier Benjamin Netanyahu a parlare di “guerra”.

Tajani: “In Israele ci sono 18mila italiani, li abbiamo contattati tutti”

”La nostra unità di crisi, l’Ambasciata italiana a Tel Aviv ed il consolato d’Italia a Gerusalemme stanno seguendo minuto per minuto l’evolversi della situazione e stanno invitando alla prudenza tutti i cittadini italiani che sono lì. Quelli che vivono in Israele, alcuni dei quali hanno il doppio passaporto, sanno quello che devono fare e ci siamo concentrati soprattutto su quelli che non vivono in Israele. Tutti quanti hanno ricevuto dei messaggi”, ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, condannando fermamente l’aggressione e ribadendo il sostegno ad Israele, che ha “il diritto a esistere e difendersi”.

Le istruzioni e i numeri di telefono della Farnesina

“Ringrazio tutto il personale diplomatico e l’unità di crisi della Farnesina per aver prontamente contattato tutti gli italiani registrati in Israele”, ha scritto su X il vicepremier, sottolineando che “il numero dell’Unità di crisi in caso di necessità è sempre operativo”. La Farnesina ha invitato tutti i connazionali presenti nel Paese a segnalare eventuali emergenze o difficoltà all’Ambasciata italiana a Tel Aviv (tel. +972 54 8803940), al Consolato Generale a Gerusalemme (tel. +972 505 327166; +972547688399) e all’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (tel: +39 0636225). Tutti i connazionali presenti in Israele sono stati inoltre invitati a scaricare e attivare la App “Unità di Crisi”, compresa la funzione di geolocalizzazione. In alternativa è disponibile anche il sito www.dovesiamonelmondo.it.

Il racconto della cooperante: “Temiamo il peggio”

Contattata dall’agenzia di stampa Adnkronos, la cooperante della Ong Cospe, Francesca Forte, che si trova a Ramallah ha raccontato che “sa casa sentiamo i razzi, ne stanno lanciando di continuo, anche a Gerusalemme; è una situazione inverosimile, ci sono gruppi armati di Hamas dentro Israele. Sono in contatto con amici a Gaza e sono tutti sotto choc, nessuno si aspettava una cosa del genere”. “Io sto bene, ma non ci si può muovere. L’aeroporto è chiuso, così come tutti i checkpoint. È un continuo di chiamate al telefono fra amici e colleghi per capire come evolverà la situazione, ma – ha spiegato – si teme il peggio”.

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