Israele, la guerra degli ostaggi. Il generale incaricato dal governo di liberarli: in missione 24 ore su 24

12 Ott 2023 16:53 - di Lorenza Mariani
ostaggi

Parallela a quella sul campo, a Gaza si combatte la guerra degli ostaggi. E gli Usa entrano sulla linea del fuoco dalla trincea: sono in atto «sforzi diplomatici per risolvere quanto prima e quanto meglio la questione spinosa dei rapiti», ha detto il Segretario di Stato Usa Antony Blinken nel corso di una conferenza stampa congiunta con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Tel Aviv. Blinken ha poi voluto ricordare il «coraggio dimostrato dagli israeliani» e in particolare ha citato la «madre che con il suo corpo ha protetto quello del figlio, dandogli la vita una seconda volta». Come quello del «nonno che ha guidato con una pistola in mano per mettere al sicuro i nipoti».

Israele, il fronte aperto degli ostaggi

Uno scempio, quello dell’attacco di Hamas, che all’attacco militare ha unito parallelamente il massacro di civili, barbaramente uccisi nei kibbutz –un orrore in cui si è spuntato anche il vessillo nero dei tagliagole dell’Isis – o rastrellati per le strade. Sequestrati di casa in casa, e catapultati tutti indifferentemente nell’incubo: anziani, giovani donne e bambini. E allora, Sono 120 i prigionieri in mano ad Hamas. A confermarlo è la tv israeliana Kan, che cita il portavoce dell’organizzazione palestinese Abdel Latif Kanua. Al momento, Tel Aviv è riuscita ad identificare 97 cittadini dello Stato ebraico in mano ai terroristi.

 Il capo dello stato maggiore israeliano: «Faremo di tutto per riportarli a casa»

«Faremo di tutto per riportare gli ostaggi a casa», ha promesso oggi il capo dello stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, nella sua prima conferenza stampa dall’inizio della guerra. «Il massacro dei nostri bambini, le nostre mogli, il nostro popolo, da parte dei terroristi assassini di Hamas è bestiale, inumano. L’esercito sta combattendo contro terroristi senza pietà che hanno commesso atti inimmaginabili», ha affermato Halevi, citato dal Times of Israel.

«Gaza non sarà più la stessa»

«Yahya Sinwar, il capo della Striscia di Gaza, ha deciso questo attacco orribile, e quindi lui e l’intero sistema sotto di lui sono tutti uomini morti. Lo attaccheremo, smantelleremo il loro sistema», ha proseguito. «Stiamo uccidendo molti terroristi. Molti comandanti. E distruggendo le infrastrutture del terrore che hanno sostenuto questi crimini terribili e brutali. Gaza non sarà più la stessa», ha dichiarato Halevi sulla scia di quanto detto nelle scorse ore anche dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.

Ostaggi, la corsa contro il tempo per individuarli e liberarli

Di più. Le forze israeliane (Idf) fanno sapere di aver contatto 97 famiglie di ostaggi tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza. La notizia è stata diffusa dal portavoce, Daniel Hagari, come riporta il Times of Israel, che sottolinea come mentre Hamas e la Islamic Jihad rivendichino di trattenere 130 ostaggi, ci siano notizie che parlano di almeno 200 persone trattenute nella Striscia. Vite sospese. Appese a un filo. Condannate all’orrore di torture e abusi. Relegate nel segreto di tunnel e covi che già nei giorni scorsi i miliziani di Hamas hanno definito sicuri, come a blindarne il segreto e l’impenetrabilità.

Israele, ostaggi, vite sospese e catapultate nell’incubo: l’intervento dell’Ue

Vite su cui si è concentrata l’attenzione della comunità internazionale, con l’Ue che poco fa, in un briefing con la stampa a Bruxelles, tramite il portavoce della Commissione Europea per gli Affari Esteri, Peter Stano, ha reso noto di essere al lavoro «nei limiti delle sue possibilità», per arrivare alla «liberazione degli ostaggi» nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza. «Non sta alla Commissione comunicare i “numeri” relativi ai prigionieri – ha aggiunto Stano – ma alcuni Stati membri hanno propri cittadini dispersi o prigionieri».

L’iniziativa di un imprenditore: 240mila euro a chi a Gaza sia disposto ad aiutare a liberare un ostaggio

Ma non c’è solo l’intervento delle istituzioni in campo: una guida turistica e autore americano-israeliano ha offerto un milione di shekel (quasi 240mila euro) a chiunque a Gaza sia disposto ad aiutare a liberare un ostaggio israeliano detenuto da Hamas. In una recente intervista con Fox Business, Robert Berman ha affermato di aver istituito un fondo dedicato a premiare finanziariamente i palestinesi che aiutano nel salvataggio dei prigionieri ebrei.

Il generale Hirsch in azione: Israele sta compiendo uno sforzo «di intelligence ed operativo»

«Attualmente, circa 200 dei miei fratelli e sorelle israeliani sono tenuti in ostaggio», ha detto Berman a Fox Business. «Attraverso questo fondo, ora promettiamo 1 milione di shekel a ogni palestinese di Gaza disposto ad aiutarci nel salvataggio di un prigioniero ebreo». Un fronte delicato, quello degli ostaggi ancora in mano agli islamisti di Hamas. Un terreno minato su cui si sta muovendo in prima linea il generale Gal Hirsch, coordinatore speciale nominato dal governo. E stato lo stesso Netanyahu a volere che la missione per liberare gli ostaggi fosse affidata al paracadutista esperto, con un passato militare nelle forze speciali israeliane.

Ostaggi, una missione in corso 24 ore su 24

E proprio Hirsch, allora, coordinatore speciale nominato dal governo, ha spiegato come Israele stia compiendo uno sforzo «di intelligence ed operativo» per mettere a fuoco la questione. Spiegando: «Le ricerche sul terreno proseguono – ha affermato Hirsc in un comunicato –. Il riconoscimento degli uccisi è un lavoro molto complesso. Molti feriti sono ancora negli ospedali, e noi diamo la caccia ad ogni dettaglio che ci aiuti a localizzare tutti i dispersi». E ancora. «Lavoriamo 24 ore al giorno – ha assicurato il generale –. Per i dispersi, per gli ostaggi, e per le loro famiglie». E intanto, il ministro israeliano Israel Katz ribadisce: «Non sarà fornita elettricità. Né acqua, né camion di benzina entreranno (a Gaza) finché gli ostaggi israeliani non torneranno a casa… Umanitarismo per umanitarismo. E nessuno ci può fare prediche sulla moralità»…

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