Israele: ripreso il pieno controllo della striscia di Gaza. Meloni: “Evitare l’ampliamento della crisi”
L’esercito israeliano ha ripreso il pieno controllo del confine con la Striscia di Gaza, dopo l’assalto di sabato mattina da parte di Hamas. Lo ha reso noto il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, secondo cui “nell’ultimo giorno non un solo terrorista è entrato attraverso la barriera” che era stata fatta saltare in aria tre giorni fa in diversi punti da parte dei miliziani.
Da Hamas arriva intanto la minaccia sui rapiti – tra i quali due coniugi italo-israeliani – se Tel Aviv prosegue i bombardamenti. “Uccideremo un ostaggio per ogni attacco a civili”, fanno sapere dal gruppo islamista.
Israele: nella notte colpiti oltre 200 obiettivi a Gaza
Le forze di difesa israeliane affermano di aver colpito durante la notte più di 200 obiettivi nella Striscia di Gaza. L’Idf ha riferito che tra gli obiettivi colpiti vi è un deposito di armi in una moschea, un appartamento utilizzato dalle forze missilistiche guidate anticarro di Hamas e un grattacielo utilizzato dal gruppo terroristico, tra le altre installazioni militari. Su X, Idf ha pubblicato un video con uno degli attacchi.
Si aggrava intanto il bilancio delle vittime: almeno 900 israeliani e 687 palestinesi. Vertice telefonico della premier con Biden, Scholz, Sunak e Macron. “Nessuna intenzione di mettere gli Stati Uniti sul terreno”, dice il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby.
Colloquio a 5 Biden, Meloni, Scholz, Macron e Sunak
Ieri sera colloquio tra Biden, Meloni, Macron, Scholz e Sunak: dai 5 leader “fermo sostegno a Israele e condanna di Hamas”. Usa e alleati affermano di riconoscere “le legittime aspirazioni del popolo palestinese” ma che “sosterranno” lo Stato ebraico “nei suoi sforzi per difendersi”. Si è quindi discusso delle iniziative politiche più urgenti da intraprendere insieme. La tutela della vita degli ostaggi, a partire dai bambini anche di tenera età, è una priorità assoluta e su di essa si concentreranno gli sforzi diplomatici.
Il premier Meloni, nel riaffermare il diritto di Israele a difendersi, ha indicato la necessità di operare per evitare un ampliamento della crisi a livello regionale e per tutelare la popolazione civile coinvolta. I cinque Capi di Stato e di Governo hanno concordato di mantenersi in costante contatto nel prosieguo della crisi.