La balla su Marzabotto: “Hanno tagliato i fondi al sacrario”. Sinistra sbugiardata dal ministero della Difesa
Il ministero della Difesa si dice “stupito le pretestuose polemiche odierne suscitate da un lamentato taglio dei contributi per il mantenimento del monumento del sacrario di Marzabotto da parte del sindaco della città. Nulla di più falso, sbagliato e mendace”.
Il ministero precisa che “il Comune avrebbe dovuto avanzare la richiesta del proprio contributo entro il mese di maggio, ma la richiesta è giunta agli uffici preposti solo nel mese di agosto” aggiungendo che sono “speculazioni utili ad accusare l’attuale governo di una pericolosa deriva ‘fascista’ e ‘reazionaria'”.
Il ministero della Difesa riferisce che “il capo dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, il generale Diego Paulet, aveva già comunicato al sindaco di Marzabotto che, nel 2024, non appena pervenuti nuovi fondi, si sarebbe provveduto a rivalutare il contributo in maniera adeguata rispetto a quanto già preventivato nel 2023. Questo perché la Difesa considera, insieme e oltre a tutti gli altri, conservati in egual modo e con altrettanta e giusta cura, il Sacrario di Marzabotto, città che è stata teatro di uno dei più feroci eccidi della seconda guerra mondiale, una pietra miliare nella storia della Resistenza dell’Italia”.
Sulla questione la sinistra ha montato la solita cagnara con l’Anpi in prima fila, seguita da una serie di esponenti del Pd, guidati dal governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini, ma anche del Movimento 5 Stelle, con l’ex presidente della Camera Roberto Fico in testa.
Crosetto sulla polemica da Marzabotto: “I fondi ci sono, la sindaca si è dimenticata di chiederli”
“Nell’ansia della sinistra di ‘dimostrare’ che pericolosi ‘fascisti’ sono al potere in Italia, scopro che il sindaco del Pd di Marzabotto prima si dimentica di chiedere i fondi per il Sacrario. Poi li chiede in ritardo. Poi urla che li abbiamo tagliati. I fondi ci sono e ci saranno”. Lo scrive in un post il ministro ella Difesa Guido Crosetto.
A sollevare il caso era stata Valentina Cuppi, sindaco di Marzabotto, nel corso della commemorazione del 79/o anniversario della strage di Monte Sole, una delle più sanguinose stragi di civili della seconda guerra mondiale. La sindaca della giunta Pd aveva lamentato un taglio consistente “dei due terzi”, da parte del ministero della Difesa, al finanziamento destinato al mantenimento e alla cura del Sacrario di Marzabotto.
La figuraccia del sindaco di Marzabotto sul sacrario
Un taglio, argomenta dal palco “dei due terzi” annunciato con “una comunicazione asettica. Ad una nostra richiesta del perché fosse stata assunta questa decisione sottolineando la gravità della scelta fatta – argomenta Cuppi – è stato risposto solo: le attuali dotazioni finanziarie non consentono la destinazione di maggiori contributi. Fine”.
A giudizio della prima cittadina emiliana, “non è tanto la questione economica alla quale riusciremo comunque a fare fronte grazie ai volontari e grazie al comitato per le onoranze ai caduti di Marzabotto. Perché quel sacrario è così prezioso che non permetteremo mai di lasciarlo chiuso o incustodito”. Alla luce dei chiarimenti del ministero della Difesa, quella del sindaco dem di Marzabotto è stata solo una dichiarazione finalizzata ad attaccare il governo. Una dichiarazione che si è tramutata in un clamoroso autogol.