La guerra segreta dei tunnel di Gaza, il labirinto di Hamas a 80 metri di profondità con 500 Km di gallerie

29 Ott 2023 17:33 - di Martino Della Costa
tunnel Gaza

È un intricato labirinto di cunicoli la rete di tunnel sotterranei che attraversa Gaza e offre un riparo e una copertura militare ad Hamas. Ed è lì, in quella fitta tela di ragno composta da gallerie che arrivano fino a 80 metri di profondità e corrono per 500 chilometri, che ora potrebbe spostarsi la guerra, che concentra strateghi e militari su una battaglia che molto probabilmente dispiegherà soldati alla ricerca e alla bonifica di quei meandri nascosti. Covi dove jihadisti e miliziani palestinesi potrebbero aver segregato ostaggi e nascosto armi ed esplosivi. Un’architettura complessa, con ingressi in verticale, di cui studiare percorsi elaborati e al cui interno individuare apparati di comunicazione. O anche, scoprire dormitori e anfratti in cui la guerriglia si è annidata.

Quei tunnel sotterranei che attraversano Gaza dove si celano le principali insidie per i soldati dell’Idf

Una rete – spiega il sito dell’Ansa in un servizio che ne ricostruisce mappa e diramazioni – «che si articolerebbe per oltre 500 chilometri, anche se è difficile stabilirne l’estensione in modo accurato. «Hanno iniziato a dire di aver distrutto 100 km di gallerie di Hamas. Vi dico che i tunnel che abbiamo nella Striscia superano i 500 km», spiegò nel 2021 Yahya Sinwar, leader della milizia a Gaza e ricercato numero uno. Un’informazione confermata anche dall’esercito israeliano». Una bocca di lupo, una tana, quella della rete di tunnel sotterranei di Gaza, che Hamas ha trasformato nel tempo in un presidio di guerra. Con entrate vicine a edifici civili. Case. E scuole. Lì sotto, analizza sempre l’Ansa, «i cunicoli sono apparsi molto prima che la milizia palestinese prendesse il potere nella Striscia dopo la guerra intestina con Fatah, finita nel 2007. Servivano principalmente per il contrabbando con l’Egitto».

Il labirinto di Hamas: tunnel a 80 metri di profondità, che corrono per 500 Km sotto Gaza

Poi, con la caduta dei Fratelli musulmani, molti accessi sono stati chiusi. O è stata cambiata la destinazione d’uso dei tunnel. Resta il fatto che sono comunque oltre mille, dichiarava la milizia qualche anno fa. Poi, dopo la presa della Striscia da parte di Hamas, e il conseguente rafforzamento dello stato d’assedio israeliano, le gallerie sono diventate il rifugio e il quartier generale delle milizie palestinesi: specie del braccio violento delle brigate al Qassam. Un avamposto militare, quello della rete di tunnel sotterranei che attraversa Gaza, che per quanto modificato negli anni, consente a tutt’oggi di fare incursioni nel territorio dello Stato ebraico. E di piazzare esplosivi sotto le posizioni israeliane.

Tunnel segreti di Gaza, tra radar e ricognizioni aeree, non si escludono raid sotterranei

Oggi le forza di difesa israeliane (Idf) bombardano la Striscia nel tentativo di neutralizzarle. E non mancano neppure incursioni terrestri mirate a decodificarne i segreti e bonificarne gli anfratti. Ed è così che, tra radar, raid sotterranei e ricognizioni aeree, le forze israeliane – sottolinea l’Ansa – «avrebbero scovato il comando centrale dell’organizzazione sotto lo Shifa, il principale ospedale di Gaza City, e il più grande della Striscia». Quello che le Idf sostengono venga usato da Hamas per nascondersi e usare i civili come scudi umani. Un’accusa che i miliziani palestinesi si sono limitati a bollare come una “menzogna”. Adesso, quindi, per espugnare e districare quel coacervo di cunicoli e nascondigli dell’avamposto militare di jihadisti e terroristi, sembra sempre più impellente infilarsi dentro e perlustrare de visu quelle decine e decine e decine di chilometri da espugnare come una trincea in primo piano.

I tunnel sotto Gaza, da covi segreti a nascondigli di armi e ostaggi

E allora, riporta anche il Corriere della sera sul punto, la fase bellica non può prescindere da incursioni mirate in quei tunnel su cui, nel 2021, Bassem Naim, dirigente di Hamas protagonista della recente missione a Mosca, diceva: «Come difenderci e dove averli è una nostra scelta». Una «replica ai sospetti di gallerie tra i palazzi di Gaza», scrive il quotidiano di Via Solferino. E aggiunge: «Ora Gerusalemme ha rilanciato. Hanno nascosto il comando sotto l’ospedale al Shifa. Uno snodo con spazi protetti, comunicazioni, ambienti sicuri dove accogliere alcuni degli ufficiali, compresi quelli che coordinano il lancio di razzi. Sopra di loro, civili a fare da scudi umani».

Una ragnatela divenuta cruciale nel conflitto

Una battaglia di accuse e contro-accuse che torna a far puntare i riflettori su quel sistema architettonico di difesa (prima) e di attacco (oggi), da cui uscire allo scoperto e attaccare il nemico nel cuore dei suoi presidi. Una postazione profonda e che si estende anche in lunghezza, da dove infiltrarsi in Israele. Compiere raid. Uccidere e prendere ostaggi. Sì, gli ostaggi: protagonisti (loro malgrado) e vittime di una battaglia negoziale parallela a quella militare, che in queste ore infiamma entrambi i fronti coinvolti nel conflitto.

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