L’attentatore di Bruxelles era stato a Bologna e Genova. I casi dei “lupi solitari” passati per l’Italia

17 Ott 2023 13:36 - di Redazione
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Le foto a Genova postate due anni fa sul profilo Facebook, ora oscurato, con nome di Slayem Slouma e, soprattutto, un’identificazione da parte della polizia avvenuta a Bologna nel 2016. Aveva avuto dei trascorsi in Italia Abdesalem Lassoued, l’uomo considerato l’attentatore che ieri nel centro di Bruxelles ha ucciso due svedesi, ed è stato ucciso a sua volta oggi dalla polizia belga nel corso delle operazioni di arresto. Il passaggio in Italia è una circostanza che accomuna l’attentatore di Bruxelles ad altri terroristi islamici che in questi anni hanno compiuto attentati in Europa, dal Belgio alla Francia, fino alla Germania. “Lupi solitari” – come li hanno definiti gli investigatori – che nella quasi totalità dei casi erano arrivati via mare, nascosti tra i migranti, e che spesso qui hanno goduto di una rete di contatti di cui giovarsi.

L’attentatore di Cannes sbarcato a Cagliari

L’ultimo terrorista, prima di quello di Bruxelles, con legami noti con l’Italia fu Lakhdar Benrabah, l’attentatore che l’8 novembre 2021 aggredì con un coltello tre poliziotti davanti al commissariato di Cannes. L’uomo era sbarcato a Cagliari nel 2008 ed era titolare dal 2018 di un permesso di soggiorno italiano rilasciato dalla questura di Napoli. Secondo i media francesi, era entrato legalmente nel Paese nel 2016 ed era sconosciuto alle forze dell’ordine: non era seguito perché sospettato di radicalizzazione, non schedato “S” e quindi non considerato un rischio per la sicurezza dello stato.

Il tunisino che uccise una donna e un prete nella basilica di Cannes era arrivato a Lampedusa

A una trentina di chilometri da Cannes, a Nizza, il 29 ottobre 2020 tre persone furono uccise in un attacco all’arma bianca nella basilica di Notre-Dame. Una donna venne decapitata ed il sacrestano sgozzato. Ad entrare in azione fu Brahim Aoussaoui, tunisino poco più che ventenne che il 20 settembre di quello stesso anno sbarcò a Lampedusa con alcune decine di connazionali. Dopo un breve passaggio nell’hotspot dell’isola, il giovane tunisino venne trasferito sulla nave quarantena “Rhapsody” dove rimase fino all’8 ottobre. Il giorno dopo venne trasferito in un centro per migranti, a Bari, da cui, dopo aver ricevuto il foglio di via, raggiunse in maniera clandestina la Francia.

A Lampedusa anche Anis Amri, il terrorista della strage al mercatino di Natale di Berlino

Sempre a Lampedusa era sbarcato nel 2011 Anis Amri, il killer tunisino che cinque anni più tardi face strage a Berlino lanciando il suo furgone sulla folla che passeggiava tra le vie del mercatino di Natale. Dopo l’arresto per minaccia aggravata, lesioni personali e incendio doloso, dal carcere dell’Ucciardone finì a Enna e soggiornò ad Aprilia. Da qui il viaggio in Germania, con un decreto di espulsione in tasca. Nelle ore successive alla strage, il terrorista arrivò a Torino per poi spostarsi verso Milano. Il 22 dicembre del 2016 fu ucciso in uno scontro a fuoco con due poliziotti nei pressi della stazione di Sesto San Giovanni.

Il caso dello stragista della Promenade des Anglais a Nizza

Stesso anno, ma in Francia, il 14 luglio Mohamed Lahouaiej Bouhlel alla guida di un autocarro si lanciò a tutta velocità sulla folla nei pressi della Promenade des Anglais a Nizza, uccidendo 89 persone, tra cui sei italiani. L’uomo veniva regolarmente in Italia per portare del cibo ai migranti siriani, almeno secondo quanto riferito agli inquirenti da uno dei suoi presunti complici. Lo stesso Bouhlel, poco meno di un anno dalla strage sul lungomare di Nizza, venne controllato al confine di Ventimiglia, identificato e fatto passare in quanto su di lui non c’era alcun elemento che lo facesse ritenere un soggetto pericoloso.

L’algerino che si scagliò col machete contro due poliziotti belgi

Sbarcò in Sardegna proveniente dall’Algeria, invece, Khaled Babouri, l’attentatore che il 6 agosto del 2016 aggredì a Charleroi, in Belgio, a colpi di machete due poliziotte vicino al commissariato al grido di “Allah hu Akbar”. L’attentato venne rivendicato il giorno dopo dall’Isis attraverso il suo organo di propaganda Amaq.

L’omicidio di due ragazze a Marsiglia da parte di Ahmed Hanachi

Legami con l’Italia li ebbe anche Ahmed Hanachi, il tunisino che il primo ottobre del 2017 accoltellò a morte due ragazze alla stazione Saint-Charles di Marsiglia. Hanachi, sposato con un italiana, trascorse un periodo ad Aprilia (Latina), dove viveva a casa dei suoceri. I due poi si erano lasciati e l’uomo aveva abbandonato Aprila e l’Italia. Pochi giorni dopo la polizia arrestò a Ferrara il fratello di Hanachi.

(In foto, Abdesalem Lassoued ripreso nel video girato nel 2021 a Genova. Una foto pubblicata sul suo profilo Facebook, ora oscurato, lo ritraeva in Piazza Della Vittoria, nel centro del capoluogo ligure)

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