L’ultima follia linguistica del Pd: gli italiani diventano “indigeni bianchi”. L’assurdità dell’esponente dem

18 Ott 2023 8:56 - di Gabriele Alberti
Pd "indigenti bianchi"

Con un ordine del giorno votato con il sì decisivo del Pd il Consiglio comunale di Firenze fa passare l’ennesima follia: far votare alle prossime amministrative gli extracomunitari. L’obiettivo dell’atto è dare  anche agli stranieri residenti in Italia la possibilità di eleggere il prossimo sindaco di Firenze. Di sinistra, naturalmente, sperano. Pur non trattandosi di un atto in grado di modificare la legge, è innegabile che si tratti di un documento dal valore chiaramente ideologico. La follia, però, risiede altrove: nel linguaggio, o meglio nella “neolingua” che la piddina Donata Bianchi usa per spiegare e chiedere al sindaco Nardella di provedere alla richiesta dell’odg.

La neo-lingua  del Pd: gli italiani sono “indigenti bianchi”

Nella neo-lingua della consigliera dem gli italiani non vengono definiti come tali bensì “indigeni bianchi”. Che sono troppi – dice- nel Consiglio comunale fiorentino. Un «consesso» talmente pallido che «non rappresenta più nessuno», dice. La consigliera dem, area Schlein, sostiene infatti una curiosa teoria, scrive poaolo Bracalini sul Giornale: a Firenze ci sono tanti stranieri, dunque il consiglio comunale dovrebbe rispecchiare questa proporzione in un mondo che cambia. Dunque, per prima cosa occorre far votare gli extracomunitari, circa 45.000 (vecchio sogno Pd). Basta farsi un giro per Firenze, spiega la consigliera Pd. «Noi abbiamo dei luoghi dove viviamo, quando prendiamo la tramvia, quando andiamo nelle scuole, negli ospedali, ci rendiamo conto che dei consessi, un po’ come questa assise, fatti solo da indigeni bianchi, eccetto la presenza della capogruppo Bundu (Antonella Bundu, di Sinistra Progetto Comune, origini africane, ndr), non rappresentano più nessuno».

La dem: “Troppi indigeni bianchi in Consiglio”

La sottoscrizione dell’ordine del giorno (firmato dai due consiglieri di estrema sinistra) rende evidente la “morte” dei riformisti e moderati nel Pd targato Schlein. Il capogruppo di Fdi Alessandro Draghi fa notare il paradossi: «I consiglieri comunali – dice al Giornale- sono scelti dagli elettori con le preferenze, ma non in base al colore della pelle. Se fai votare gli extracomunitari non è detto che eleggano altri extracomunitari. E poi a Firenze abbiamo marocchini, iraniani, cinesi, peruviani…Ognuna di queste comunità dovrebbe avere il proprio rappresentante? E come si fa? Mi sembra un’idea alquanto strana». Strana è dire poco. La follia è soprattutto il linguaggio di Donata Bianchi, presidente della commissione Pari opportunità, pace e immigrazione del Comune guidato da Dario Nardella. Era stata lei aqq battersi per l’uso dell’asterisco al posto del femminile e maschile nelle comunicazioni del Consiglio comunale. Il che potrebbe appariore un’anticaglia rispetto alla follia degli «indigeni bianchi» in Italia. Pietà.

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