L’ultimo ballo di Shani, la giovane tedesca “esposta” da Hamas: 260 ragazzi massacrati al rave (video)
Tra le vittime dell’attacco di sabato di Hamas ci sono anche 260 ragazzi (bilancio provvisorio) al Nova Music Festival, il rave party per celebrare la Natura nella festa ebraica del Sukkot: tra di loro volti che hanno fatto il giro del web, come quella di Shani Louk, la 22enne tedesca, rapita dai terroristi di Hamas e mostrata come un tragico trofeo di guerra. I miliziani di Hamas l’hanno fotografata e ripresa a bordo di un pickup incosciente e seminuda.
Shani Louk was probably r@ped before she had her limbs broken by barbaric Hamas terrorists#ShaniLouk #RIPShani #DestroyHamas pic.twitter.com/rFl1TjU7Su
— RELIGION OF PEACE (@endislam) October 9, 2023
Hamas aveva affermato che il corpo che si vedeva nel video era di una soldatessa israeliana. In realtà, Shani fa la tatuatrice e ha passaporto tedesco. Dopo una telefonata fatta «ieri mattina presto», racconta Der Spiegel «i genitori non hanno più avuto notizie della figlia» ventiduenne ma la loro banca li ha informati che la sua carta di credito «è stata utilizzata a Gaza». La madre, Ricarda Louk, è nata a Ratisbona, in Baviera, e ora vive in Israele «a circa 80 chilometri dalla Striscia di Gaza» dove è emigrata «trent’anni fa».
L’appello della madre di Shani ai rapitori palestinesi
Un nuovo video di Shani circola in queste ore in rete: la riprende poche ore prima, mentre balla ignara sorridente e felice al suono della musica martellante. Accanto a lei il suo fidanzato messicano, Orion Hernandez, anche lui sarebbe nelle mani dei terroristi palestinesi.
Massacrati uno per uno come al Bataclan
Di quello che molti definiscono il Bataclan israeliano, uno sopravvissuto racconta: “Gli alberi erano pochi, ci davano la caccia uno per uno tra i rovi, c’erano morti ovunque”. Bilanci ufficiali ancora non ci sono, al party “c’erano almeno tremila persone”, incerto il numero dei morti, dei feriti e di quelli presi in ostaggio. Tra questi, con Shani c’è Noa, la ragazza sequestrata e portata via in motocicletta. Sui social è un diluvio di appelli, di foto di ragazze e ragazzi che ancora mancano all’appello e che familiari e amici sperano di poter ritrovare, possibilmente e miracolosamente vivi.