L’Unione europea blocca gli aiuti alla Palestina, FdI-Ecr: “Finalmente. I fondi hanno ingrassato i terroristi”
La prima a fare l’annuncio è stata l’Austria lunedì mattina, anche se domenica la ministra dello Sviluppo della Germania, Svenja Schulze, lo aveva fatto già fatto intendere: i programmi di aiuto allo sviluppo nei territori palestinesi dei due Paesi vengono sospesi come reazione alla brutale offensiva di Hamas contro Israele. La decisione è stata annunciata da Olivér Várhelyi, commissario europeo per l’Allargamento e la politica di vicinato. “Tutti i pagamenti Ue sono immediatamente sospesi, tutti i progetti messi sotto revisione; tutte le nuove proposte di budget, incluse quelle per il 2023 rinviate fino a nuovo avviso: ci sarà una valutazione globale dell’intero portafoglio». “In qualità di principale donatore per i palestinesi, la Commissione europea sta mettendo sotto esame l’intero portafoglio di sviluppo, per un valore totale di 691 milioni di euro“, ha poi scritto Várhelyi su X.
L’Ue blocca i fondi alla Palestina, il paluso di Fidanza e Procaccini
L’iniziativa trova immediatamente il plauso di FdI- Ecr. “Negli ultimi anni l’Ue ha speso più di 200 milioni l’anno per finanziare le autorità palestinesi. Risorse che in grandissima parte non hanno recato alcun beneficio alla popolazione civile. Ma che, al contrario, hanno ingrassato le organizzazioni politiche e probabilmente i gruppi jihadisti, tra cui quelli hanno lanciato l’attacco terroristico contro Israele”. È quanto affermano in una nota il co-presidente del gruppo ECR al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, e il capo delegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles, Carlo Fidanza.
Ecr: “Finalmente l’Ue corre ai ripari”
“In questi anni, insieme ai colleghi del Gruppo ECR, abbiamo più volte presentato interrogazioni ed emendamenti volti a condizionare questi finanziamenti; almeno alla modifica dei libri di testo pieni di inni alla violenza e di propaganda antisemita. Oggi finalmente l’Ue corre ai ripari sospendendo questi fondi, come spesso capita colpevolmente e tardivamente. Accogliamo con favore questa notizia dando atto al Commissario Varhely di avere lungamente predicato nel deserto. Ci auguriamo che d’ora in poi l’Ue vincoli, in maniera sempre più stringente, ogni finanziamento a Stati terzi ad un rifiuto netto e definitivo di qualsiasi connivenza con chi predica l’odio e pratica il terrorismo”. Bruxelles prevedeva di fornire un sostegno finanziario fino a 1,177 miliardi di euro dal 2021 al 2024. Per Várhelyi «la portata del terrore e della brutalità contro Israele e il suo popolo rappresenta un punto di svolta» e non è più possibile il «business as usual»: