Manovra, Fazzolari: “Se non piace a Cgil e a Confindustria allora siamo sulla buona strada”
“Io il regista del governo? No, mi sembra troppo”. Giovanbattista Fazzolari, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica si schernisce sornione. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, uomo fidato di Giorgia Meloni, fa il punto di una giornata importante per l’esecutivo. Alla riforma costituzionale “ci teniamo moltissimo”, dice.
Fazzolari: il presidenzialismo è una priorità
“L’intenzione è quella di eleggere direttamente il premier tenendo immutati i poteri del presidente della Repubblica. Il sentimento diffuso degli italiani è quello di mantenere una figura di garanzia”. Se il premier eletto dal popolo cade, che succede? Si va al voto o no? “Su questo stiamo limando la questione”.
Manovra, non piace a Cgil e Confindustria? Bene
Poi entra nel merito della manovra che è approdata in Senato. Non piace a Confindustria e Cgil? “Allora siamo sulla buona strada…”, dice. “Con Giorgetti facciamo uno straordinario lavoro di squadra. Se oggi l’Italia ha questa immagine di enorme stabilità, lo vediamo su tutti i dati macroeconomici, lo dobbiamo proprio alla grande immagine di serietà che hanno dato il premier Meloni, il governo, il ministro Giorgetti”.
“Giorgia ha ritmi mai visti”
A proposito della premier che Fazzolari conosce bene dice che ha ritmi di lavoro mai visti. “Ha forza e determinazione. Non l’ho mai vista stanca e questo mi preoccupa perché io non riesco a reggere i suoi ritmi”. A dispetto della narrazione delle sinistre in Consiglio dei ministri – dice a Porro – si respira un clima ottimo. “Non solo sul lavoro ma anche dal punto di vista umano. Se questo governo dovesse fallire, sarebbe un fallimento anche umano”, osserva ricpordando che tutti i protagonisti (Meloni, Salvini, Tajani) hanno iniziato a fare politica giovanissimi, hanno investito molto. “Se dovessero perdere vorrebbe dire aver sbagliato l’intero percorso di una vita. Per questo siamo determinati a fare bene e vogliamo portare a casa grandi cose come l’elezione diretta del premier”.
Mo, tuteleremo la popolazione civile
Sulla crisi mediorientale il sottosegretario alla presidenza del Consiglio conferma l’obiettivo di tutelare la popolazione civile. “Bambini, donne, anziani, non sono responsabili degli atti barbari compiuti in Israele da Hamas. Tentare di salvare la popolazione civile andrebbe fatto sempre e a prescindere. La reazione israeliana non è facile proprio perché i terroristi di Hamas utilizzano la strategia vigliacca di confondersi con popolazione civile”.
La reazione di Israele deve essere proporzionata
“La reazione di Israele deve essere proporzionata – aggiunge – e non deve essere mossa da un sentimento di vendetta. Perché agli Stati non spetta la vendetta ma la sicurezza dei cittadini, per farlo deve entrare a Gaza e sconfiggere Hamas. Come questo possa essere fatto tutelando i civili non è facile, e credo che nessuno oggi vorrebbe essere nei panni dei governanti israeliani”.
Onu, non ci siamo astenuti solo noi
Infine risponde sul punto alle critiche del Pd sulla risoluzione Onu. “Non ci siamo astenuti noi, ma grande parte degli Stati dell’Unione europea, del G7 e della Nato, l’Italia era in compagnia di Germania, Regno Unito e Olanda”.