Meloni: “Abbiamo la fiducia degli italiani e la maggioranza è compatta, fatevene una ragione” (video)

25 Ott 2023 12:13 - di Federica Parbuoni
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È “un contesto internazionale drammatico” quello in cui si svolgerà il Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre. Giorgia Meloni lo ha sottolineato nel corso delle sue comunicazioni al Senato, in vista dell’appuntamento che, ha chiarito, “non mi aspetto sia semplice”. La Ue, ha ricordato il premier, “è chiamata a dare risposte forti e urgenti: non sarà un Consiglio di routine”, con una discussione “condizionata dagli eventi che hanno insanguinato il Medio Oriente”. Epperò, è emerso ancora dalle comunicazioni, l’Italia porterà il suo contributo di idee chiare e di una visione complessiva nella quale tutto si tiene: dalla posizione sull’attacco a Israele al sostegno all’Ucraina, dalla lotta al terrorismo al nuovo atteggiamento dell’Ue sulla questione migranti, nel quale tanta parte ha avuto proprio l’Italia, fino alle regole che l’Unione va a darsi. “L’Italia affronterà questa discussione con le idee chiare, la schiena dritta, la credibilità che ha saputo conquistarsi in questo anno, smentendo in poco tempo anche i più scettici”, ha detto Meloni chiudendo il suo intervento, nel corso del quale ha ribadito anche la solidità di governo e maggioranza.

Meloni: “Il governo ha la fiducia degli italiani e la maggioranza è compatta, fatevene una ragione”

Quanto fatto dal governo è legato “a una visione coerente e definita, alla fiducia degli italiani che sentiamo forte alle nostre spalle, grazie al sostegno di una maggioranza politica compatta figlia di quella fiducia, fatevene una ragione”, ha detto Meloni, sottolineando che i risultati sono stati ottenuti “grazie a un governo che ha finalmente un orizzonte di legislatura, grazie a un lavoro serio e incessante che ha fatto comprendere a tutti che abbiamo l’orgoglio di rappresentare una Nazione straordinaria e abbiamo soprattutto la capacità e la volontà di giocare ogni partita da protagonisti, perché siamo l’Italia e finalmente ne siamo consapevoli”. “Piazza Affari – ha quindi ricordato il premier – è tornata ai livelli pre-crisi 2008 e lo spread, tanto caro a molti, è stabilmente al di sotto dei livelli che c’erano prima che questo governo si insediasse”.

La standing ovation per il premier al Senato

Inevitabilmente, però, larga parte delle comunicazioni è stata dedicata al Medio Oriente. Meloni ha ricevuto una standing ovation in chiusura del suo intervento, dopo quella che le era già stata tributata quando ha espresso la vicinanza ai familiari delle vittime del “terrificante attacco compiuto da Hamas”, fra le quali anche tre italiani; la sua “grande preoccupazione per la sorte degli ostaggi”, dei quali il governo a nome di tutta l’aula chiede l’immediata liberazione; lo “sgomento per la brutalità con la quale Hamas si è accanito contro civili inermi non risparmiando neanche donne, bambini e anziani”. Nulla, “nessuna causa”, ha ribadito con forza il premier, può giustificare il terrorismo e simili atrocità, che sono da condannare “senza se e senza ma”. E, ha avvertito ancora Meloni, non ci può essere alcuna “ambiguità nel condannare nel modo più fermo i crimini di Hamas” e “nessun distinguo sulla condanna di ogni antisemitismo”. “Non devono esserci dubbi nel sostenere il diritto di Israele a esistere e a difendere propri cittadini, in linea con il diritto internazionale”, ha aggiunto.

Il diritto di Israele a difendersi e la necessità di tutelare i civili di Gaza

Il premier, quindi, ha ribadito, come già fatto in altre occasioni, la piena legittimità di Israele “a rivendicare il proprio diritto all’esistenza, alla difesa e alla sicurezza dei propri cittadini e dei propri confini. Ma – ha sottolineato ancora – la reazione di uno stato non deve mai essere motivata da sentimenti di vendetta”. “Siamo consapevoli – ha chiarito – che il punto di equilibrio tra una reazione necessaria e una sproporzionata, in un contesto nel quale Hamas si fa volutamente scudo della popolazione civile, sia in assoluto la cosa più difficile, ma perseguire questo equilibrio è la principale delle nostre responsabilità”. “Nondimeno, il governo fa appello a Israele affinché vengano preservati i luoghi di culto nella striscia, a partire da quelli cristiani”, ha aggiunto il premier, tornando a chiede ogni sforzo possibile per tutelare la popolazione civile di Gaza, che insieme ai “diritti del popolo palestinese e le istituzioni che lo rappresentano legittimamente, a partire dall’Anp, sono essi stessi vittime della politica di Hamas e le due cose non devono essere sovrapposte”. “La nostra priorità immediata – ha sottolineato Meloni – rimane l’accesso umanitario, indispensabile per evitare ulteriori sofferenze della popolazione civile, ma anche esodi di massa che contribuirebbero a destabilizzare il Medio Oriente e in ultima istanza anche l’Europa”.

Impedire l’escalation e svelare “il bluff di Hamas”

Dunque, l’impegno deve rimanere quello che tende alla prospettiva dei “due popoli, due Stati”. “Personalmente sono convinta che lavorare concretamente, e con una tempistica definita, a una soluzione strutturale per la crisi israelo-palestinese sarebbe anche il modo più efficace possibile per svelare il bluff di Hamas agli occhi dei palestinesi e contribuire a sconfiggerlo”. La chiave è il dialogo, quello stesso che oggi ha l’obiettivo primario di evitare un’escalation e una destabilizzazione dell’area che è il vero obiettivo dell’attacco di Hamas. L’imperativo è dunque evitare “il solco incolmabile tra Israele, Occidente e Paesi arabi” che vorrebbero i gruppi fondamentalisti, continuare a dialogare con tutti coloro che nel mondo arabo e fuori si trovano “dalla parte giusta” del conflitto tra chi vuole il caos e chi lavora per “un processo di normalizzazione dei rapporti nel Medio Oriente”. “Considero vitale, in questa fase, il dialogo con i Paesi arabi e musulmani – e l’Italia svolge storicamente un ponte di dialogo tra Europa, Mediterraneo Medio oriente – per impedire che si cada nella trappola di uno scontro tra civiltà che avrebbe conseguenze inimmaginabili”, ha avvertito Meloni.

L’avvertimento sugli interessi di “grandi player geopolitici come Russia e Cina”

“Un’estensione del conflitto porterebbe con sé il rischio di coinvolgimento di nuovi attori regionali a partire da Libano e Siria, potenze come l’Iran, fino ai grandi player geopolitici come Russia e Cina che di certo non disdegnerebbero vedere distolte le attenzioni dell’Occidente da altri scenari critici”, ha aggiunto Meloni, rilanciando la necessità di continuare a sostenere l’Ucraina e sottolineando che “l’allargamento del disordine nello scenario mondiale conviene solo a chi ha interesse a metter fine al complesso sistema di regole sul quale si basa la convivenza pacifica tra gli Stati. E non è un caso che non ci sia stata una specifica condanna da parte della Federazione Russa del feroce attacco di Hamas e che, addirittura, risultino apprezzamenti da parte di Hamas per la posizione del Presidente Putin sulla questione”.

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