Meloni alla Ue: “Il terrorista di Bruxelles arrivò a Lampedusa, gli sbarchi vanno fermati”

17 Ott 2023 21:22 - di Stefania Campitelli

Basta titubanze, incertezze e ambiguità, ne va della sicurezza dei cittadini europei. Giorgia Meloni intervenendo alla videoconferenza straordinaria del Consiglio europeo, convocata dal presidente Charles Michel, sull’attacco di Hamas a Israele, sottolinea con forza il forte rischio di infiltrazioni terroristiche nelle maglie dell’immigrazione. Lo dimostra la storia dell’attentatore di Bruxelles che ieri ha ucciso due cittadini svedesi.

Meloni: l’attentatore sbarcò in Italia illegalmente

“L’uomo sbarcò nel 2011 illegalmente in Italia, a Lampedusa, come già successo per altri attentati in passato. Per questo – dice la premier –  ho più volte cercato di accendere i riflettori su fatto che l’immigrazione di massa può portare a gravi rischi anche per la sicurezza in Europa. Quindi non deve esserci più spazio per titubanze, ne va della sicurezza dei  cittadini europei”. Nessun dubbio sull’attacco sferrato da Hamas: “È  volto a impedire il processo di normalizzazione avviato con gli Accordi di Abramo. Ed è una trappola in cui bisogna evitare di cadere”. Il presidente del Consiglio poi ha acceso i riflettori sul ritorno inaccettabile di forme di antisemitismo.

Condanniamo ogni antisemitismo, anche quello islamico

“Alla luce della situazione europea, con manifestazioni che incitano all’odio contro Israele e guardando ai tragici attentati di Francia e Belgio, occorre condannare con forza e fermezza ogni forma di antisemitismo. Compreso – ha chiarito Meloni – quello di matrice islamica, per troppo tempo sottovalutato”. Intervenendo alla videoconferenza straordinaria del Consiglio europeo la premier Giorgia Meloni si è detta “profondamente colpita dall’efferatezza delle immagini e dal tentativo di Hamas di disumanizzare i cittadini israeliani”. Dalle immagini è emerso – ha detto  “un grado di violenza che  fa pensare a una strategia voluta per spingere Israele a una fortissima reazione che possa ricadere anche sulla popolazione civile palestinese. Ricompattando così l’opinione pubblica araba contro Israele”.

Torniamo alla visione due popoli e due Stati

Oltre alle reazioni sul fronte militare che non mancheranno, Meloni invita a ragionare su soluzioni a lungo termine. E a riprendere “la visione due popoli e due Stati. Che abbia come presupposti il riconoscimento reciproco e il diritto di Israele all’esistenze e all’autodifesa”. Nel pomeriggio Meloni ha avuto un incontro a Palazzo Chigi con il  re del Bahrein, Hamad Bin Isa Al-Khalifa. “Durante il confronto – informa una nota del governo – sono stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi in Medio Oriente. Approfondendo in particolare le possibili iniziative per evitare l’allargamento del conflitto in corso e favorire la soluzione dei problemi umanitari più urgenti. Il colloquio ha rappresentato anche un’occasione per uno scambio di vedute sulla necessità di rilanciare un orizzonte politico con le legittime Autorità palestinesi per il processo di pace israelo-palestinese”.

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