Meloni stuzzica Conte: “Noi impresentabili? Non mi vedrete mai rincorre al bar un mio pari grado” (video)
Crisi mediorientale e non solo. Giorgia Meloni nella replica a Montecitorio al dibattito sulle comunicazioni alla vigilia del Consiglio europeo non si sottrae al pressing delle opposizioni sulla politica interna. Dalla sanità al cuneo fiscale, dallo stop al tagli dell’Iva sui prodotti alla prima infanzia alla transizione ecologica. Pungente all’occorrenza, chiara nelle ‘controdeduzioni’, la premier scorre velocemente qualche appunto e parte.
Mo, Meloni: le divisioni interne non giovano
Sul conflitto Hamas-Israele la premier sottolinea che le divisioni interne dei primi giorni della crisi tra vertici delle istituzioni europee “non hanno giovato. Lo dico perché l’ho segnalato nel Consiglio europeo già avuto in videoconferenza e perché intendo tornarci”. La priorità in queste ore è il dialogo con i Paesi arabi che non cadono nella trappola di Hamas. E il ruolo dell’Italia, da sempre ponte, “può essere fondamentale”.
“Quello che non mi torma in alcuni interventi che ho sentito – aggiunge – è che c’è non ci sarebbe una differenza fra entrare in casa di qualcuno e tagliare la testa a un neonato, e chiedere di evacuare i civili. Le due cose non sono uguali. Ma non vuol dire che non sia uguale il valore dei civili”. Non è un compito facile gestire una slavina che – ha detto – “può allargarsi e disegnare scenari per noi inimmaginabili. Per questo bisogna capire quale sia la risposta necessaria verso i terroristi senza coinvolgere la popolazione civile. C’è qualcuno che si fa scudo della popolazione civile e questo rende le cose molto complesse in questa fase”.
Migranti, innegabile il rischio infiltrazioni
Sull’escalation dell’immigrazione, poi, conferma il rischio fondamentalismo nelle pieghe degli sbarchi. “Non penso che sia irragionevole dire che c’è un rischio di infiltrazioni fondamentaliste o jihadiste tra i tanti migranti irregolari che arrivano. Penso al contrario che sia irragionevole negare che possano esistere. A maggior ragione quando ne abbiamo avuto prova.
Taglio dell’Iva sull’infanzia, non ha funzionato
Meloni non teme le critiche pretestuose sulla manovra. A cominciare da quelle sull’abolizione della riduzione dell’Iva sui prodotti per l’infanzia. “Non è stato rinnovato perché non ha funzionato. Vedete, quando una cosa non va bene non si rinnova, si taglia. Che è quello che avreste dovuto fare col superbonus, invece di scaricare sugli italiani 100 miliardi quando ne avevate previsti 30”. Parole infilate una dietro l’altra sotto gli applausi degli scranni del governo e della maggioranza.
L’Italia non ha paura della transizione ecologica
Anche sulla transizione green i paletti sono segnati. “L’Italia non ha paura della transizione ecologica, ma di quella ideologica sì, questo sì – ha scandito – abbiamo paura di qualcosa che imponendo a tappe forzate delle risposte che ci portano dritti a una desertificazione industriale. E non credo che questa sia una grande risposta”.
“Non mi vedrete mai rincorrere al bar un pari grado”
Velenoso il finale diretto al leader grillino Giuseppe Conte. Che ogni giorno sentenzia che questo governo ha portato l’Italia al più basso punto di credibilità. “Questo lo giudicheranno gli italiani”, replica Meloni. “Ma fatemi dire quale è stato il più basso punto di credibilità che io ho visto da parte di un governo italiano all’estero. Posso dire che non mi vedrete mai, finché governerò questa nazione, rincorrere al bar un mio pari grado durante i lavori del Consiglio europeo. Per tranquillizzarlo sul fatto che i membri della mia maggioranza scherzano. Perché devono dire qualcosa al loro pubblico ma che alla fine si farà quello che vogliono gli altri. Non mi vedrete mai rappresentare l’Italia così, costi quel che costi”. Parole pungenti che riportano alla memoria l’ormai famoso e imbarazzante fuorionda che ha visto protagonista l’allora presidente del Consiglio 5Stelle con la Cancelliera tedesca, Angela Merkel.