Meloni: “Sui migranti molti passi avanti nell’Ue. Presto il Piano Mattei”. Al via i vertici di Granada

4 Ott 2023 20:26 - di Luciana Delli Colli
meloni granada

Si apre domani a Granada la due giorni che vede in agenda il vertice della Comunità politica europea, composto dai 27 Stati membri più 17 Paesi partner, e il Consiglio informale europeo: Giorgia Meloni vi arriva forte del successo riscosso oggi con l’approvazione di un testo Ue sulle crisi migratorie dal quale è stato cancellato il capitolo sulle Ong. Si tratta di un risultato che rafforza un altro obiettivo centrato in precedenza, quello di far inserire all’ordine del giorno del Consiglio informale il tema migranti. Il premier italiano, dunque, arriva in Andalusia con la sicurezza di chi è riuscito a dettare la linea su un argomento particolarmente importante.

Meloni alla vigilia di Granada: “Nell’Ue fatti importanti passi in avanti sui migranti”

“A livello europeo mi pare che si siano fatti, in termini di lettura, passi avanti molto importanti”, ha detto Meloni parlando della questione migratoria in un’intervista a SkyTg24. “Ho l’impressione che l’Italia in passato non avesse posto la questione con determinazione. Vengo dal vertice dei Paesi del Sud Europa, vengo da una visita della presidente della Commissione europea von der Leyen a Lampedusa. Mi pare che si usino parole chiare”, ha aggiunto il premier, ribadendo che “quello che tutti capiscono è che è impossibile pensare che questo problema” dell’immigrazione illegale “si possa fermare in Italia, intanto perché io non lo consentirò. E poi perché la dimensione di quello che sta accadendo in Africa, in assenza di un lavoro strutturale che si deve fare con l’Africa, travolgerà tutti se noi non immaginiamo soluzioni efficaci”.

Presto il Piano Mattei: “Lo condivideremo con i Paesi africani e lo porteremo in Parlamento”

Il premier quindi ha annunciato che sul Piano Mattei “siamo in dirittura d’arrivo con le norme che ci consentono la governance, faremo una bozza del piano, la condivideremo con i Paesi africani e la porteremo in Parlamento”. “L’Africa – ha proseguito – è un continente potenzialmente ricchissimo, che detiene il 60% delle materie prime strategiche e una percentuale altissima di terreni coltivabili non coltivati. Potrebbe agevolmente vivere bene delle risorse che ha. Il punto è approccio che si ha. Credo che la grande sfida europea sia quella di portare risorse, investimenti, strategie e intelligenza per consentire all’Africa di vivere di ciò che ha”.

Al via i lavori di Granada: il vertice della Comunità politica europea

Meloni è attesa a Granada nella tarda mattinata, quando, a partire dalle 12.30, inizierà il vertice della Comunità politica europea al quale probabilmente parteciperà in presenza anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sebbene la circostanza non sia stata confermata per motivi di sicurezza. Prima di lui, la plenaria della Cpe vedrà gli interventi del presidente spagnolo Pedro Sanchez e dei vertici della Ue: la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Meloni interviene sull’intelligenza artificiale

Subito dopo, si svolgeranno quattro tavole rotonde. Meloni interverrà a quella dedicata al digitale e all’intelligenza artificiale, un tema che le sta particolarmente a cuore e che potrebbe portarla a Londra, in un vertice sull’argomento, i primi giorni di novembre. Alla fine delle tavole rotonde, spazio ai bilaterali, I pronostici della vigilia scommettono che ve ne sarà anche uno con Olaf Scholz, dopo le tensioni dell’affaire Ong. Da Palazzo Chigi non trapelano informazioni, ma per gli osservatori l’accordo raggiunto oggi a Bruxelles sul nuovo regolamento per migranti e asilo potrebbe fare da viatico alla distensione.

La questione migranti al Consiglio informale europeo

Tra i temi che verranno trattati venerdì al Consiglio informale, oltre a quello dei migranti, ci saranno il post Covid e la guerra in Ucraina, con uno sguardo proiettato anche alla prossima legislatura. E ancora: la autonomia strategica europea, con le mosse da mettere in campo per spingerla, diminuendo la dipendenza economica dai Paesi terzi all’Europa. Sul tavolo anche il potenziamento dell’industria della difesa. Particolarmente attenzionata, poi, la questione dell’allargamento dell’Europa a Est, che poi vuol dire anche Ucraina, oltre che Moldavia e Georgia. Una strada aperta, ma rispetto alla quale fonti diplomatiche sottolineano la necessità di “farsi trovare pronti”, ovvero di tracciare regole certe anche sul fronte del budget e dei fondi dell’Unione europea. L’esempio portato è quello dell’agricoltura: se l’Ucraina fosse annessa oggi all’Ue le spetterebbe l’80% degli stanziamenti. Procedere, dunque, ma con tutte le accortezze del caso. E nella consapevolezza che, per l’Italia, la priorità resta l’annessione dei Balcani.

 

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