Migranti, anche la “colomba” Tajani contro le ingerenze tedesche e i giudici politicizzati

2 Ott 2023 8:48 - di Michele Pezza
Tajani

È reduce dalla “tre giorni” di Paestum dedicata a Silvio Berlusconi, ma Antonio Tajani ha trovato tempo e voglia per parlare a tutto campo delle sfide che attendono Forza Italia e il governo di cui è vicepremier e ministro degli Esteri. Lo ha fatto in un’intervista alla Stampa, in cui ha spaziato dalle difficoltà che sta incontrando il fronte pro-Ucraina (dopo il disimpegno annunciato dal futuro premier slovacco Robert Fico e la decisione del Congresso Usa di congelare i sei miliardi di dollari destinati a Kiev) all’emergenza migranti, passando per le sfide che attendono in governo sull’economia.

Così Tajani in un’intervista a La Stampa

Ma andiamo con ordine: l’eco della kermesse forzista conclusasi ieri è ancora troppo viva perché Tajani non cominciasse dallo stato salute del suo partito in vista delle elezioni europee del prossimo anno. «Supereremo il 10 per cento», ha assicurato, rivendicando per FI il ruolo di cerniera moderata del centrodestra. Un obiettivo ambizioso, il suo, ma di certo non impossibile. Molto, infatti, dipenderà dalla prossima legge di bilancio, la cui stesura non s’annuncia di facile soluzione. Prima la voragine finanziaria scavata dal superbonus edilizia, poi la raffica di aumenti dei tassi decisi in questi mesi dalla Bce targata Lagarde, costringeranno infatti l’Italia a pagare interessi molto più salati sul suo gigantesco debito pubblico. Cosicché per rispettare gli impegni assunti, il governo dovrà ricorrere ad una manovra in deficit per svariati miliardi.

«Privatizziamo i servizi portuali»

«Io ho messo sul tavolo il tema delle privatizzazioni, come quella dei servizi portuali – ha ricordato Tajani -. Se si fa risparmiare lo Stato e si ottengono servizi migliori, non vedo perché dovremmo dire di no». Il leader di FI dice di «non vedere complotti» e non alza i toni. Ma non per questo rinuncia a dire la sua. Neanche se si tratta della Germania che finanzia navi Ong che fanno i taxi del Mediterraneo utilizzando i nostri porti. «Se salvano migranti –  ragiona Tajani –, è giusto che siano loro a farsene carico». Non fa una grinza. Così come non le manda a dire a quei giudici di Catania che hanno dichiarato illegittimo il decreto migranti. Per Tajani, è un esempio di «giustizia politicizzata». «Non intendo dire – ha concluso – che sia legato a una partito, ma che ci sia una certa ideologia dietro certe sentenze».

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