Migranti, Magistratura indipendente non firma la “tutela” alla giudice di Catania: “Non facciamo politica”

3 Ott 2023 16:58 - di Federica Argento
Csm Magistratura indipendente

“La militanza politica non ci appartiene”. Sette togati del Csm appartenenti a Magistrautra indipendente  non votano la “tutela” al giudice di Catania, Iolanda Apostolico che ha liberato quattro migranti andando contro il decreto del governo. Lo scontro sulla sentenza del Tribunale di Catania che ha lasciato “basita” la premier sta tenedo banco. I magistrati si sono chiusi subito a riccio solidarizzano nei confronti della collega legittimamente criticata nel merito dal centrodestra. L’Anm aveva scuito lo scontro con l’esecutivo con parole molto dure contro le legittime perplessità espresse da Meloni e dal suo governo. Era poi partita la richiesta della maggioranza del Consiglio Superiore della Magistratura di aprire una pratica a tutela della Apostolico. La richiesta non ha trovato l’unanimità.

Magistratura indipendente non vota la “tutela” alla giudice Apostolico

“Non alimentare ulteriormente la dannosa contrapposizione tra istituzioni democratiche in atto, fermo restando il doveroso rispetto delle decisioni giurisdizionali e l’auspicio che la legittima critica degli stessi abbia a oggetto il loro contenuto. La militanza politica non ci appartiene”. E’ questa la ragione, spiegata in una nota, per cui i 7 togati di Magistratura indipendente al Csm non hanno firmato la richiesta di apertura di una pratica a tutela per il giudice di Catania Iolanda Apostolico. La richiesta, formalizzata questa mattina al comitato di presidenza, è stata sottoscritta da tutti gli altri 13 togati del Consiglio. Si tratta di una spaccatura non certo irrilevante.

Csm spaccato sulla giudice di Catania che ha liberto 4 migranti

I firmatari della pratica a tutela sono tredici e sono i consiglieri dei gruppi di Area, Unicost, Magistratura democratica; insieme agli indipendenti Roberto Fontana e Andrea Mirenda. Le parole con cui l’iniziativa viene descritta alzano i toni dello scontro con l’esecutivo: si tratta di  una risposta alla “grave delegittimazione professionale” di cui sarebbe stata oggetto la Apostolico. “Un provvedimento giudiziario in materia di protezione internazionale” -scrivono i togati- è oggetto fin da ieri di dichiarazioni da parte della maggioranza parlamentare e dell’esecutivo; che per modi e contenuti si traducono in autentici attacchi all’autonomia della magistratura’’. La non adesione di Magistratura Indipendente all’iniziativa fa trapelare una spaccatura signhificativa in un momento in cui l’organo di autogoverno dei magistrati intendeva sferrare un attacco veemente contro il centrodestra. Con il provvedimento del 29 settembre la giudice Apostolico non ha convalidato il trattenimento di quattro tunisini nel centro di Pozzallo. La presidente del Consiglio ha ribadito da Torino che non c’è alcuno scontro con la magistratura. “Non c’è nessuno scontro con la magistratura. Dico quello che penso, ognuno ha l’autonomia di pensiero, io ho il mio ma non è uno scontro. È un tema che riguarda una sentenza specifica”.

Nordio: “Fondate le ragioni per fare ricorso in Cassazione”

Sul caso della mancata convalida del trattenimento in un Cpr dei tre tunisini per decisione del giudice di Catania, è intervenuto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Ho letto il provvedimento e credo che ci siano fondate ragioni per fare ricorso in Cassazione; di concerto con il ministero degli Interni”. Il guardasigilli ha parlato di un provvedimento oggetto “di studio e valutazione nel merito”.

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