Migranti, Tajani: “Non basta il piano Mattei italiano, serve un piano Marshall europeo”
“Non basta il piano Mattei che sarà per la parte italiana. Qui serve un vero piano Marshall europeo, con risorse rilevanti. E un coinvolgimento che sia ampio e nel quale l’Onu deve giocare un ruolo importante”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Quotidiano Nazionale.
Tajani: serve un piano Marshall europeo
Sul fronte immigrazione la linea è chiara. “O si agisce tutti assieme, o il problema non si risolve e le migrazioni continueranno. Hanno una serie di concause, dall’instabilità politica ai cambiamenti climatici al mancato sviluppo economico. Che tarda a creare opportunità per i giovani africani”. Non è questione di sentirsi assediati – continua Tajani – ma di trovare soluzioni a un problema che è europeo, se non mondiale. Per questo è necessario coinvolgere l’Europa, ma anche le Nazioni Unite, e tutte le agenzie internazionali dell’Onu.
Serve coinvolgere l’Europa e le Nazioni Unite
“Se l’Europa sta ferma e non ha la capacità di essere attore positivo e propositivo in Africa”, dice il ministro degli Esteri – altri come la Russia e la Cina lo faranno. Anzi, lo stanno già facendo. E noi perderemmo qualsiasi ruolo in Africa”. Quali sono le soluzioni per stroncare scafisti e trafficanti? “Bisogna lavorare su accessi ordinati e sicuri. L’Italia in quattro anni darà accesso legale a quasi mezzo milione di migranti regolari, quelli che servono alla nostra economia, mentre i migrati irregolari sono un problema”.
Il governo al lavoro con i paesi africani
L’Italia, come testimonia anche l’intensa attività del premier Meloni, sta lavorando con alcuni paesi africani, come la Costa d’Avorio e la Guinea. Per ottenere che possano riprendere i loro compatrioti giunti irregolarmente. “Stiamo lavorando con la Tunisia con un accordo ampio, pensiamo ad accordi in base ai quali i Paesi africani possano lavorare in loco le materie prime di cui sono ricchi, creando lavoro”.
Ucraina, bisogna lavorare per una pace giusta
Su fronte della guerra, Tajani fa il punto: “Lunedì i ministri degli Esteri dei Paesi europei erano a Kiev. Proprio per mostrare la loro solidarietà all’Ucraina. E lo stesso Biden ha rassicurato gli alleati. Bisogna lavorare per la pace, ma facendo in modo che sia garantita l’indipendenza dell’Ucraina, e gli aiuti militari servono a questo”. Dobbiamo premere sulla Cina – dice ancora il capo della diplomazia italiana – per convincerla a fare di più per portare i russi alla pace. Siamo disponibili a ogni sforzo, ma a una condizione: che sia una pace giusta”.
Ue, l’allargamento ai paesi Balcani
In vista del vertice di Granada, sull’allargamento dell’Unione Tajani invita a “pensare ai paesi dei Balcani, che sono candidati da più tempo e il cui ingresso nell’Unione potrebbe contribuire a superare tensioni ancora non sopite. Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha detto che si potrebbe pensare al 2030, io credo che si possa anche anticipare. E poi ci sono la Moldavia e l’Ucraina, mentre la Georgia ancora non è candidata”.