“Offensiva totale” su Gaza. Israele: “Hamas si pentirà, elimineremo chi viene a uccidere”

10 Ott 2023 20:25 - di Prisca Righetti
Gaza

«Hamas si pentirà, elimineremo chi viene a uccidere donne e sopravvissuti all’Olocausto». Volto tirato e parole di fuoco, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant non usa mezzi termini nell’annunciare l’assedio e la morsa che si stringe sulla Striscia di Gaza. «Ci stiamo muovendo verso un’offensiva totale», ha dichiarato citato dall’emittente Channel 12, spiegando di aver «allentato tutte le restrizioni» e «ripreso il controllo dell’area».

Gaza, il ministro della Difesa israeliano Gallant: «Hamas si pentirà. Sarà offensiva totale»

Gaza assediata e minata dallo stop stop a forniture di cibo, elettricità, carburante e acqua sancito ieri. E i soldati di Tel Aviv che presidiano i confini sulla Striscia, sono solo parte della risposta di Israele alla mattanza di Hamas, alla furia degli attacchi, alla ferocia dei sequestri, al massacro di giovani. A Gaza, aggiunge Gallant nel suo messaggio, verrà «cambiata la realtà». Lì, prosegue il ministro della Difesa, si vedrà «il prezzo che sarà pagato» per i crimini commessi da Hamas contro la popolazione israeliana.

«Gaza non tornerà mai più quella di prima»

«Hamas voleva un cambiamento a Gaza», incalza Gallant, e questa «cambierà di 180 gradi rispetto a quanto pensava», sottolinea il ministro. I miliziani di Hamas, ha quindi concluso, «si pentiranno. Gaza non tornerà mai più quella di prima». Perché «chiunque venga a decapitare, uccidere donne, sopravvissuti all’Olocausto, lo elimineremo con tutte le nostre forze e senza compromessi», ha concluso.

Raffica di razzi su Ashkelon

La tensione resta altissima, e dalle parole ai fatti, ha preso corpo anche in questa quarta giornata di scontri, in cui il braccio armato di Hamas ha lanciato razzi a pioggia contro l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, in risposta a una notte in cui le Forze di difesa israeliane hanno colpito oltre 200 obiettivi nella Striscia di Gaza. Siti che includono un deposito di armi in una moschea. Un appartamento usato dalle forze missilistiche di Hamas. E altre installazioni militari. Seguita, nel pomeriggio di oggi, da un intenso lancio di razzi da Gaza contro la città di Ashkelon, nel sud di Israele.

La telefonata Biden-Netanyahu

Un attacco sferrato pochi minuti dopo la scadenza dell’ultimatum annunciato dalle Brigate Al Qassam, il braccio armato di Hamas, che avevano chiesto agli abitanti di lasciare la città prima delle 17 (le 16 in Italia)… E ancora, dalla linea del fuoco alle stanze istituzionali, in una telefonata con Joe Biden, Benjamin Netanyahu ha confermato la possibilità di un ingresso a Gaza delle forze militari.

Usa a Israele: la risposta sia «proporzionata»

E di contro, il Presidente americano non gli ha chiesto di non farlo, ha spiegato una fonte dell’Amministrazione a Cnn. Anzi, da quanto trapela dagli Usa sarebbe arrivata l’indicazione a sostenere «Gerusalemme nell’intraprendere le azioni necessarie e proporzionate per difendere il Paese e la popolazione». Insomma, Biden non frena e non frenerà, l’ingresso a Gaza che Netanyahu ha pre-annunciato. Laddove il termine “proporzionate” potrebbe diventare dirimente considerato che, secondo il Washington Post, gli Usa si aspettano una vasta operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Mentre il Wall Street Journal, citando fonti della Difesa americana, sostiene l’eventualità che gli Stati Uniti possano dispiegare una seconda portaerei vicino a Israele, oltre all’ammiraglia Gerald R. Ford.

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