Pastorie – Roma

8 Ott 2023 0:01 - di Redazione

Pastorie
Via Pesaro, 40 – 00176 Roma
Telefono: 393/9558235
Sito Internet: www.pastorie.it

Tipologia: abruzzese
Prezzi: antipasti 7/15€, primi 12,50/13,50€, secondi 12,50/22€, arrosticini 1,40€ cad. (min. 5 pz), contorni 4,50/7€, dolci 6/7€
Chiusura: Lunedì, Domenica sera e gli altri giorni a pranzo

OFFERTA
Di ristoranti abruzzesi a Roma ce ne sono una miriade, spesso di livello qualitativo appena sufficiente e con una cucina genuina e di sostanza. Pastorie è una delle ultime aperture in zona Pigneto, ma per fortuna si differenzia dagli altri per via del chiaro focus sulla tradizione culinaria dei pastori, con ricette povere ma esaltate al massimo con ottime esecuzioni. L’amore per questo territorio traspare anche dalla minuziosa ricerca delle materie prime, che sono interessanti e di primissima qualità. Per quanto riguarda il nostro pasto, abbiamo deciso di provare due primi piatti: le saporite sagne (formato di pasta acqua e farina rettangolare) con fagioli del Tavo servite come se fosse una minestra, e le scrippelle, ovvero delle crêpes farcite di ricotta aromatizzata al ginepro e al curry con spinaci in brodo di gallina, davvero ben eseguite se non fosse stato per il brodo un po’ scarico. Impeccabili gli arrosticini di pecora, così come le patate arrosto. Ma le vere protagoniste del nostro pranzo sono state le pallotte cacio e ova al sugo, ovvero delle polpette di pecorini di Nunzio Marcelli e del compianto Gregorio Rotolo e uova, avvolte da sugo di pomodoro “pera d’Abruzzo” in un perfetto equilibrio tra sapidità del formaggio e dolcezza dell’ortaggio. Non da meno la bistecca del pastore composta da un pane bagnato nel latte e poi passato alla brace, con sopra formaggio Gregoriano e cipolla di Fara Filorum Petri, nel complesso buonissima ma se avesse avuto una punta di acidità a sgrassare il palato sarebbe stata perfetta. Da rivedere, invece, la parte dolce del menù, di cui abbiamo assaggiato il bocconotto (una sorta di pasticciotto) con crema al limone e la pizza dolce abruzzese composta da doppio pan di Spagna con bagna all’alchermes e bagna al caffè, crema pasticciera e crema al cioccolato. Nonostante nel complesso fossero abbastanza gustosi, il bocconotto aveva la frolla poco friabile, mentre la zuppa inglese era squilibrata nella proporzione degli ingredienti. È da segnalare che le porzioni non sono abbondanti, per cui consigliamo di selezionare più piatti da mettere in condivisione, in modo da poterne provare diversi. A conclusione del pasto un caffè decisamente sovraestratto e dall’aroma poco persistente.

AMBIENTE
L’arredamento del locale è un forte richiamo all’Abruzzo e ai suoi prodotti di pastorizia. Già dalle balle di fieno all’esterno si percepisce un aspetto rurale che viene ripreso anche negli interni. Le due sale, comunicanti tra loro, sono caratterizzate da due grandi tavoli sociali e colori tenui. L’intero arredamento ricorda una grotta, senza però risultare freddo.

SERVIZIO
Uno dei punti di forza è sicuramente Angelo, patron del locale, che funge da perfetto e coinvolgente cantastorie della sua terra. Nonostante il personale sia molto cordiale, il servizio, purtroppo, è stato generalmente distratto e confusionario.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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