Patrick Zaki “non più opportuno”. Annullato l’incontro dell’Arsenale della Pace al Salone di Torino

12 Ott 2023 17:21 - di Gabriele Alberti
Zaki Salone di torino

Patrick Zaki viene fatto fuori da un altro incontro al quale avrebbe dovuto partecipare “Le condizione sono cambiate, non è opportuno alimentare polemiche e strumentalizzazioni. Viene annullato l’incontro in programma per il prossimo 17 ottobre al Sermig con Patrick Zaki; nell’ambito della rassegna ‘Aspettando il Salone‘”. Lo rende noto il Sermig che in un comunicato spiega: “L’Arsenale della Pace di Torino da 40 anni è una casa sempre aperta alle tante situazioni che bussano alla porta; in dialogo con persone di ogni orientamento, cultura e religione. Con questo spirito, settimane fa, avevamo accolto la richiesta del Salone del Libro di uno spazio per la presentazione dell’ultimo libro di Patrick Zaki. Le condizioni però sono cambiate. Alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni, crediamo non più opportuno confermare la disponibilità ad ospitare tale incontro. Che rischierebbe di alimentare ulteriori polemiche, divisioni e strumentalizzazioni”.

Salone del Libro, il Serming chiude le porte a Zaki

Se il Sermig chiude le porte, l’Hiroshima Mon Amour le apre. Cambia solo la sede. Patrick Zaki martedì sera sarà a Torino e presenterà il suo nuovo libro nello storico club di via Carlo Bossoli. Ad organizzare l’incontro, la casa editrice La nave di Teseo in collaborazione con il Salone del Libro, nell’ambito delle iniziative “Aspettando il Salone”. Lo comunica il sito di Repubblica. L’imbarazzo per i post del ricercatore egiziano – liberato grazie al pressing del governo italiano – hanno creato sconcerto, questo è indubbio. Il cambio di sede e le decisioni prese in corsa lo testimoniano. Una situazione delicata che ha portato anche il Sermig ad annuillare  l’incontro all’Arsenale della Pace, mentre Salone e casa editrice non ci stanno: decisione a metà, l’incontro si farà ma in un’altra sede.

A scatenare le polemiche i post su X nei quali Zaki ha definito Netanyahu un “killer seriale”. Di fatto attribuendo le responsabilità dei massacri di Hamas a Israele. Le esternazioni di Zaki avevano già messo in forte imbarazzo Fabio Fazio. Che ha dovuto in fretta e furia rivoluzionare la scaletta di Che tempo che fa, nella sua nuova edizione su Nove: niente ospitata per il ricercatore-icona della sinistra. Doveva essere l’ospite d’onore del programma. Fazio lo aveva  annunciato in pompa magna. Poi la retromarcia:

Annullato un evento del Serming-Arsenale della pace

“Visti gli avvenimenti abbiamo cambiato la puntata. Ospiteremo Patrick Zaki al più presto”, ha comunicato il conduttore. Patrick Zaki aveva tentato di aggiustare il tiro, spiegando di sostenere la Palestina e non Hamas. Ma ha comunque parlato di “politiche razziste e di colonizzazione del governo di Netanyahu”. Che “costituiscono la radice dello stato di guerra apparentemente perenne in cui ci troviamo ora; con il tragico risultato della perdita di migliaia di vite civili, tra cui donne e bambini innocenti”. Molti utenti hanno stigmatizzato il suo atteggiamento, evidenziando l’assenza – a loro parere – di una condanna esplicita dell’azione di Hamas.

La sinistra difende Zaki e dà la colpa alla Meloni

Frigna la sinistra, e stigmatizza la decisione del Salone del Libro finendo poi per sbattere nel chiodo fisso: è colpa della Meloni. “Una scelta ingiusta che dà seguito a un diktat politico. Dunque sbagliata e non autonoma: sarà forse la risposta del partito di Meloni alla sua scelta di indipendenza dopo la scarcerazione? Allora si mostrò grato per l’attivismo del governo ma preferì non accettare l’invito a Palazzo Chigi”. È incredibile, per  Avs si tratterebbe di una “vendetta” della premier. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da compiangere una dichiarazione grave. E’ vero che da FdI le parole di Zaki avevano indotto a chiedere al Salone del libro di Che prosegue anche peggio. “Zaki -si lamenta Avs-   oltre ad aver sofferto sulla sua pelle i metodi di un regime repressivo, ha dato prova di avere una statura etica trasversalmente riconosciuta”. Come no? Una statura etica tanto grande da avergli impedito di solidalizzare con Israele.

 

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