Pietro Orlandi, nuova rivelazione: “Due persone vicine a Papa Francesco sanno la verità su Emanuela”

3 Ott 2023 16:44 - di Penelope Corrado
Pietro Orlandi

«Ho portato in Vaticano i nomi di 28 persone e le chat di whatsapp di telefoni riservati della Santa Sede di due persone vicine a Papa Francesco», «ma le prove sono cadute nel nulla»: lo rivela Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, la giovanissima cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983.

Pietro Orlandi si appella a la Russa: “Il Vaticano non vuola la Commissione d’inchiesta su mia sorella”

Nel corso del suo intervento a La Storia Oscura su Radio Cusano Campus, Pietro Orlandi ha lanciato un «appello a tutti quei senatori che mi hanno promesso di far partire presto la Commissione, al presidente Ignazio La Russa, che quando l’ho incontrato si è detto molto favorevole alla nascita della Commissione stessa e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano che mi disse ‘”Io ho la delega ai servizi segreti e questa Commissione è molto importante”».

Il fratello di Emanuela ha quindi sottolineato: «Evidentemente il Vaticano non la vuole e sta facendo di tutto per bloccarla perché è poco controllabile essendo formata da 40 persone e le audizioni potrebbero anche essere pubbliche; per la Santa Sede dunque c’è il rischio che possa uscire di tutto. Non a caso il Vaticano ha ritirato fuori la vecchia storia di mio zio, per screditarmi, per insinuare dubbi e dirottare l’attenzione su altro. D’altronde, il Vaticano tramite lo stesso Promotore di Giustizia Alessandro Diddi, ha detto chiaramente che non vuole l’istituzione della Commissione parlamentare».

Il fratello di Emanuela: “Ricevo segnalazioni sulla pista che porta a Londra”

Quindi Pietro Orlandi ha detto: «E invece questa Commissione è la mia unica speranza proprio alla luce del comportamento del Vaticano che dice di indagare sul rapimento di mia sorella ma fa nulla visto che dopo il colloquio di 8 ore che ho avuto nell’aprile scorso, non sono stato più contattato; eppure feci i nomi di 28 persone e portai le chat di whatsapp di telefoni riservati della Santa Sede di 2 persone vicine a Papa Francesco. Lo stesso memoriale lo abbiamo consegnato alla Procura di Roma».

Pietro ha precisato di «ricevere tante segnalazioni e molte riguardano la questione del convitto di frati a Londra dove sarebbe stata portata Emanuela dopo il rapimento. Credo che si dovrebbe seguire seriamente quella pista. Ma c’è qualcosa che ancora oggi pesa troppo sull’immagine della Chiesa e non solo. Non è un caso che un mese dopo la scomparsa di mia sorella ci fu un invito congiunto di Palazzo Chigi e Vaticano a non aprire una falla che difficilmente si potrà chiudere».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *