Rabbia Israele, il bilancio sale a 1200 morti per mano di Hamas. E inizia l’incubo Hezbollah

11 Ott 2023 8:18 - di Luca Maurelli

Israele ha il diritto di rispondere all’attacco di Hamas e di avviare l'”offensiva totale” nella Striscia di Gaza . L’operazione prende forma e ottiene il sostanziale via libera di Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, che nel messaggio dalla Casa Bianca scandisce: “Siamo con Israele, siamo con Israele“. Mentre atterra il primo aereo con munizioni fornite da Washington, i numeri delle vittime tra l’attacco e la reazione sono impressionanti: almeno 1.200 morti provocati da Hamas, più di 900 le persone che hanno perso la vita a Gaza sinora.

La rabbia di Israele e l’annuncio dell’offensiva totale

Le forze armate israeliane, dopo la mobilitazione di 300mila riservisti, si preparano all’offensiva contro la Striscia dopo aver neutralizzato i terroristi sul proprio territorio: sarebbero 1500 i miliziani uccisi e ora, con la neutralizzazione dell’allarme interno, si passa alla fase successiva. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, citato dall’emittente Channel 12, ha spiegato di aver ”allentato tutte le restrizioni e abbiamo ripreso il controllo dell’area”.

Gallant aggiunge che verrà “cambiata la realtà” della Striscia di Gaza, dove si vedrà “il prezzo che sarà pagato”  per i crimini commessi da Hamas contro la popolazione israeliana. ”Hamas voleva un cambiamento a Gaza” e questa ”cambierà di 180 gradi rispetto a quanto pensava. Hamas si pentirà, Gaza non tornerà più quella di prima. Chiunque venga a decapitare, uccidere donne, sopravvissuti all’Olocausto, lo elimineremo con tutte le nostre forze e senza compromessi”, ha concluso Gallant in una giornata in cui Hamas ha bersagliato Ashkelon con centinaia di razzi dalla Striscia. Da Nord, Israele ha dovuto fare i conti con i raid di Hezbollah. In serata, razzi anche dal territorio della Siria.

Come sarà l’offensiva di Israele

La campagna di Gaza, secondo il Times of Israel, potrebbe durare mesi , in base alle informazioni fornite da una fonte egiziana. Israele avrebbe rifiutato la proposta dell’Egitto, che si è proposto per provare a mediare e favorire una de-escalation.

In un dedalo come Gaza, le strategie di Israele andrebbero adeguate ad un ambiente diverso. Le Idf, le forze armate israeliane, sono abituate a muoversi rapidamente e controllare più territorio possibile evitando lo scontro strada per strada e casa per casa. A Gaza, invece, si prospetta proprio questo scenario. Hamas, d’altra parte, all’interno della Striscia sarebbe solo uno dei nemici. Sono presenti altre formazioni, a cominciare dalla jihad islamica, che non hanno risorse e armi paragonabili a quelle di Hamas ma possono opporre una resistenza rilevante.

L’attacco condotto sabato da Hamas, inoltre, dimostra che i nemici di Israele hanno un livello di preparazione forse mai raggiunto. Lo scontro nel ristretto territorio di Gaza, dove sono tenuti in ostaggio tra i 100 e i 200 israeliani, rischia di provocare un elevatissimo numero di vittime, con i civili inevitabilmente coinvolti in caso di perdurante chiusura del valico con l’Egitto.

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