Ragazzo di destra col tirapugni e la faccia nera… Il brano è una penosa serie di luoghi comuni

27 Ott 2023 15:56 - di Francesco Severini
ragazzo di destra

Il ragazzo di destra? In pratica, un disturbato mentale. Secondo il duo Colapesce e Dimartino, reduci da una non indimenticabile comparsata a Sanremo in cui cantavano “Splash” e si autodefinivano “stronzi galleggianti” nel mare (Ma che mare, ma che mare/ Come stronzi galleggiare/ Per non sentire il peso delle aspettative) il ragazzo di destra sarebbe un violento che anziché usare il manganello dovrebbe mordere lo zucchero filato. Ma non basta: un ragazzo solo, frustrato, spaventato, una “fragile faccia nera” che infierisce su neri e gay per darsi un’identità. Quando invece potrebbe mangiarsi un gelato e starsene tranquillo.

Il ragazzo di destra? Uno da portare dall’analista

Proprio così. Il ritratto che fanno i due cantautori, che hanno appena fatto uscire il discutibile e discusso brano “Ragazzo di destra”, è quello di una specie di psicopatico violento. Uno da stendere sul lettino dello psichiatra, insomma. Questi artisti, forse per la loro giovane età o forse per mancanza di adeguata informazione, non sanno che il cliché del picchiatore col manganello risale alla fine degli anni Settanta (si applicava in ogni caso al neofascista e non al ragazzo di destra) ed è stato ampiamente superato dai giovani militanti del Fronte della Gioventù fin dagli anni Ottanta.

Ma tutte le coppie vogliono un figlio naturale

Ma Colapesce e Dimartino hanno preferito fare un mischione poco aderente alla realtà: per cui questo poveraccio di cui cantano risulta essere una sorta di Frankenstein un po’ ultrà da curva, un po’ CasaPound, un po’ tradizionalista, un po’ leghista contro i migranti. Insomma uno che raccoglie su di sé tutti gli stereotipi della propaganda di sinistra. Il massimo è il tirapugni d’oro per difendere la fidanzata (come dire che sotto sotto sono figli di papà che giocano a fare la guerra). E che dire del “figlio naturale” che il ragazzo di destra desidererebbe concepire la notte di Natale mentre nevica? Ora, vorremmo capire chi desidera invece un figlio “innaturale”? Esiste un’alternativa  a un figlio naturale cioè che cresce e si sviluppa da un seme maschile e da un ovocita fecondato? No, non esiste. Quindi tutte le coppie desiderano un figlio di questo tipo, un figlio naturale. Ma era così difficile arrivarci?

Il ragazzo di destra secondo gli Amici del vento

Quanto al Natale, perché mettere in mezzo una festa che tocca il cuore e la fede di milioni di cristiani solo per far sembrare il presunto “ragazzo di destra” uno fissato con una ritualità vuota? Che sarebbe più o meno come dire che se un compagno vuole concepire si mette all’opera il 25 aprile… Ma come si fa? Ma davvero speravano di essere credibili? Meglio continuare a galleggiare senza avventurarsi su terreni che non si conoscono. A proposito, magari per schiarire le idee a Colapesce e Dimartino e anche ai loro fan, sarà bene riportare il testo di una canzone di un gruppo della musica alternativa di destra degli anni Settanta,  Amici del vento “Lettera a un ragazzo della classe 80” dedicata ai quarantenni di oggi, cioè a quelli più o meno dell’età dei due cantautori di cui stiamo parlando. Parole da cui si evincono idealità ben differenti da quelle improvvisate nella canzonetta del duo siciliano.

Lettera a un ragazzo della classe 80

Caro ragazzo del tempo che vieneCom’è difficile affrontare il domaniSenza bandiere senza frontiereSenza una ragione per la quale morirePrenditi un popolo a cui appartenereNon solo una curva dalla quale gridareUna divisa una croce un’ideaIl futuro è più grande di un campionatoPrenditi un sogno con rabbia e poesiaChe non sia sballo da discotecaInsegui il brivido senza pazziaChe non sia una fuga a 200 all’oraMa non ti buttare via, non ti buttare via,Non ti buttare via, non ti buttare via…
Prenditi un ideale ma con lealtàCon coraggio orgoglio e fedeltàPoche parole di cui essere fieroEd un esempio per il tuo pensieroPrenditi un mito su cui costruireEd un amico con il quale parlareUn padre, un maestro che ti insegni la viaUna sfida in salita su cui camminareTrova un nemico contro cui lottareBasta coi sorrisi pieni di rancoreBisogna combattere senza odiarePer dimostrare quanto vale il cuoreE non ti buttare via, non ti buttare via,Non ti buttare via, no non ti buttare via…
Prenditi un futuro in cui sperareSenza pensioni da ripagareTrova un lavoro per il tuo domaniDa costruire con le tue maniE tieni la rotta verso l’avventuraNon farti vincere dalla pauraFai i tuoi sbagli quando sei sicuroMa mantieni sempre il tuo cuore puroE tieni in alto la tua gioventùChe compromessi non ne vuole piùE stendi al sole la tua bandieraChe abbia il segno di un’idea veraE non ti buttare via, non ti buttare viaNon ti buttare via, non ti buttare via…

Questo il testo completo del brano “Ragazzo di destra” di Colapesce Dimartino

Semplice giudicare
Metti la divisa a lavare
Ti giuro, nessuno ce l’ha con te
Facile caricare
C’è un bambino dentro di te che è ancora convinto di dover dimostrare
A costo di farsi maleTutto solo nel tuo bomberino
Senza la tua squadra, tu chi sei?
Posa il manganello e prendi un fiore
Mangiati un gelato con qualcuno
Oggi che è festa
Ragazzo di destra

Andate tutti via, adesso faccio un muro
Non voglio più vedere depravati alle parate
Gli invasori fra i coglioni li farei tutti fuori
Amore, ti difenderò col tirapugni d’oro
Mi darai un figlio naturale la notte di Natale
Mentre cade giù la neve

Tutto solo nel tuo bomberino
Senza la tua squadra tu chi sei?
Posa il manganello e prendi un fiore
Mangiati un gelato con qualcuno
Compra una pistola che fa bolle di sapone
Mordi questo zucchero filato
Oggi che è festa
Ragazzo di destraFragile faccia nera
Sei sul ciglio di una scogliera
Come me hai paura
Ma è una splendida sera

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