Resa dei conti tra Renzi e Calenda. Restyling dei gruppi: Italia Viva vuole cambiare nome

18 Ott 2023 20:30 - di Elsa Corsini

“So’ ragazzi. Che si divertissero, che gli devo dire?”. Così  il leader di Azione Carlo Calenda  commenta la richiesta di Italia Viva di cambiare il nome dei gruppi parlamentari. “Con tutto quello che sta succedendo nel mondo, facessero come vogliono. Non credo abbiano i numeri, ma se ce li hanno, lo facessero”. L’ironia non basta a dissimulare la guerriglia in atto con Matteo Renzi che ricompare, come un fiume carsico, a intermittenza. Oggi la posta in gioco è l’assetto dei gruppi parlamentari rimasti in ‘condominio’ dopo il divorzio tra Italia Viva e Azione.

Renzi-Calenda, scontro sui gruppi parlamentari

“Essendo terminata ogni collaborazione, ti chiediamo di convocare il gruppo del Senato nel minor tempo possibile per prendere atto delle dichiarazioni del senatore Calenda. E trarne le necessarie conseguenze politiche, statutarie e regolamentari”. È la lettera che i senatori di Italia viva (con Matteo Renzi in testa) hanno indirizzato al presidente del Gruppo di Palazzo Madama, il calendiano Enrico Borghi, per la convocazione dell’assemblea, che si terrà domani.

Italia Viva spinge per il cambio di nome

Dopo le scintille sul Terzo Polo e un periodo di quiete apparente Matteo e Carlo tornano a incrociare le lame. Ad accelerare adesso è Renzi che, dopo una riunione con i suoi parlamentari lunedì sera, ha deciso fare presto e portare il suo ‘Centro’ anche in Parlamento. “Nessuno romperà il gruppo al Senato. Proporremo di cambiare nome e di chiamare il gruppo Italia Viva – Il Centro – Renew Europe”, ha spiegato il renziano Francesco Bonifazi. “Se questo avverrà, gli amici di Azione faranno le loro scelte e noi le rispetteremo. E se Calenda vuole andare da solo, vada da solo: nessuno può obbligarlo. E il 10 giugno vedremo i risultati delle elezioni”.

Gelmini: non accettiamo diktat da Renzi

I senatori renziani addossano a Calenda tutta la responsabilità di aver rotto il progetto comune del Terzo Polo. “Qualche mese fa il collega senatore Carlo Calenda ha deciso in autonomia di dichiarare terminata l’esperienza del Terzo polo e la collaborazione tra Azione e Italia viva. E ha continuato a negare ogni possibilità di accordo” sulla lista unica alle europee. La replica stizzita arriva dalla portavoce Mariastella Gelmini. “Italia Viva ha la singolare pretesa di presentare una lista unitaria alle prossime elezioni europee proprio con Azione. Una evidente dimostrazione del timore di non raggiungere il quorum”, ha detto la senatrice ex Forza Italia. “Non accetteremo alcun diktat da Renzi o da Italia Viva. Se hanno deciso di rompere i gruppi nei quali tutti siamo stati eletti con la Lista Calenda, si assumano la responsabilità di fronte agli elettori del Terzo Polo.

Numeri in bilico a Montecitorio

Sul cambio di nome va in scena un vero teatrino. “I deputati di Italia viva faranno la stessa richiesta”, si mormora alla vigilia della riunione al Senato dove i renziani hanno i numeri per il gruppo. Alla Camera, invece, la situazione è in bilico per tutte e due le componenti, che dovrebbero chiedere una deroga per formare un nuovo Gruppo.

 

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