Retromarcia di Zaki sulla linea pro-Hamas, ma Israele è infuriata. E Fazio lo ospita in tv

11 Ott 2023 12:07 - di Lucio Meo

“L’importante è che i nostri telespettatori ritrovino il programma”, aveva detto un paio di giorni fa Fabio Fazio svelando al Corriere della Sera il nome del suo primo ospite su “Discovery Channel”, domenica sera: Patrick Zaki. Peccato che il conduttore ex Rai non avesse ancora letto le sue parole deliranti sull’attacco di Hamas a Israele.  Il dissidente egiziano, liberato grazie ai buoni uffici del governo di destra ma subito “adottato” dalla sinistra, aveva parlato così del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili. Dove possono andare?”.

Zaki da Fazio dopo le parole discutibili su Israele

Una vera e propria difesa di Hamas che aveva scatenato un putiferio, al punto da indurre un avvocato impegnato nei comitati Pro Israele, Valter Biscotti, a chiedere al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, “di revocare la cittadinanza onoraria conferita a suo tempo a Patrick Zaki”. “Zaki ha fatto delle dichiarazioni inaccettabili. Non una parola di condanna – afferma l’avvocato Biscotti – sulle migliaia di missili su Israele e sui rapimenti di centinaia di ragazzi da parte dei terroristi palestinesi. Dì pure quello che ti pare, ma non come cittadino onorario di Perugia”. Il legale ha chiesto che oltre a Perugia anche le altre città revochino la cittadinanza onoraria a Zaki.

Il tentativo di rimediare del dissidente egiziano

Lui, intanto, ha abbozzato una mezza retromarcia: “Nel conflitto Israele-Palestina nessuno può essere ritenuto come filo-hamas se sostiene la Palestina. Non sono con Hamas”. “Sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi metterà in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte”, si legge nel post, “la mia priorità sarà sempre la vita dei civili, condannerò sempre qualsiasi violenza contro i civili in tutto il mondo, ma così facendo sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione”. L’attivista, che ha trascorso 22 mesi di carcere in Egitto, ribadisce che il suo impegno “è da sempre e invariabilmente guidato dalla tutela dell’umanità e dei diritti umani” e che per questo “non potrò mai avallare né giustificare atti di violenza o omicidi”.

FdI: “Sia annullato l’incontro al Serming del 17 ottobre

“Pensare che Patrick Zaki, dopo le parole intollerabili pronunciate su Israele, possa prendere parte a una serata collaterale del Salone del Libro di Torino lascia sinceramente sgomenti. Auspico che la direzione del Salone, di concerto con il Sermig, decida di annullare l’evento: sarebbe una macchia indelebile per il nuovo corso editoriale”, attacca Paola Ambrogio, senatrice di Fratelli d’Italia, in riferimento al primo appuntamento di ‘Aspettando il Salone’ previsto al Sermig il 17 ottobre. “I tragici eventi in corso, riportati puntualmente e fedelmente dalle cronache internazionali, non ammettono ambiguità: c’è una linea sottile ma invalicabile tra la libertà di espressione e la libertà di odiare, e Patrick Zaki l’ha ampiamente superata. Nessuno può pensare di veicolare frasi e posizioni che strizzano l’occhio ai fondamentalisti islamici di Hamas. Quella di Zaki – conclude – è una pugnalata al cuore di quell’occidente che gli ha restituito la libertà, spero provi almeno un briciolo di vergogna”.

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