Riforme, en plein della Meloni: incassa accordo sul premierato, stop ai senatori a vita e norma anti-ribaltone

30 Ott 2023 21:14 - di Ginevra Sorrentino
Meloni premierato

En plein per Giorgia Meloni, che al vertice di oggi a Palazzo Chigi registra un doppio successo, prima sul fronte della manovra: dove il premier riesce a blindare la legge di bilancio da spedire in Parlamento. E subito dopo, al tavolo della riunione che presiede (nel cosiddetto salotto giallo al primo piano della sede della presidenza del Consiglio) dove, in piena sintonia con gli alleati, sigla il secondo successo della giornata politica odierna: l’accordo sul premierato, storico cavallo di battaglia elettorale di FdI.  Una fumata bianca, quella della maggioranza sulle riforme al centro del vertice di oggi a Palazzo Chigi, ottenuta grazie a una «piena condivisione» tra le forze di centrodestra al governo del Paese.

Meloni, premierato e manovra: fumata bianca a Palazzo Chigi

Game, set e incontro: si potrebbe riassumere così, con una metafora presa in prestito dal tennis, la giornata di impegni governativi del presidente del Consiglio. Una giornata di Cdm lampo e vertici intensi ma concentrati, al termine dei quali Giorgia Meloni ottiene il via libera non solo sull’elezione diretta del premier. Ma anche sullo stop ai senatori a vita e sulla norma cosiddetta anti-ribaltone. L’intero “pacchetto”, racchiuso del ddl Casellati di riforma costituzionale, è atteso al Consiglio dei ministri di venerdì 3 novembre. Ma l’accordo c’è: ed è siglato con i caratteri di un’intesa forte di una maggioranza compatta.

Meloni e una maggioranza compatta siglano il successo dell’accordo sul premierato

Esulta sui social Matteo Salvini: «Niente governi tecnici. Ribaltoni. Cambi di maggioranze e partiti al governo. E niente nomine di nuovi senatori a vita. Il voto degli italiani ora conterà finalmente di più», posta il vicepremier, ministro e leader del Carroccio. E a stretto giro gli fa eco Antonio Tajani, numero uno di FI: «Siamo d’accordo sul testo che andrà in Cdm». «Abbiamo condiviso tutto il contenuto che ci è stato proposto. Penso che questa settimana il Cdm approverà il disegno di legge che poi inizierà il suo iter», assicura da parte sua anche Maurizio Lupi, capo politico di Noi moderati.

Casellati: «Ancora una volta il centrodestra si conferma compatto»

E, soprattutto, si dichiara soddisfatta il ministro per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, al centro della riunione, che è seguita a quella sulla manovra, e che è stata estesa al ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Presenti i sottosegretari alla presidenza Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. Tutti artefici e testimoni di un successo che ha fatto dire ad una soddisfatta Casellati: «Ancora una volta il centrodestra si conferma compatto. Abbiamo fatto un grande passo avanti verso la “riforma delle riforme”, che darà stabilità al Paese e restituirà centralità al voto dei cittadini con l’elezione diretta del premier».

Stop ai senatori a vita e alla norma anti-ribaltone

Dall’incontro – assicurano infine anche fonti di Palazzo Chigi – è emersa la piena condivisione del progetto di riforma costituzionale, che prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio». E scompare, dunque, la nomina dei senatori a vita, incarico che resta a disposizione solo degli ex capi di Stato. In particolare, la norma anti-ribaltone, una delle più delicate dell’intera riforma, prevedrebbe, in caso di “caduta” del premier eletto dal popolo, la possibilità di riprovare a ricostruire la maggioranza o con lo stesso premier o comunque con un altro esponente della stessa maggioranza scelta dai cittadini con il voto. Solo in caso di tentativi falliti, dunque, il ritorno alle urne.

Premierato, Meloni: un successo su tutta la linea, che ottiene anche l’appoggio di Renzi

Un successo su tutta la linea, con il presidente del Consiglio che incassa anche il sostegno di Matteo Renzi. L’ex rottamatore dem offre il suo appoggio e apre a premier e governo, asserendo: «Se la Meloni porta la riforma costituzionale con l’elezione diretta del premier, noi ci siamo».

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