Roma, stop ai veicoli dal 1 novembre, FdI: “Gualtieri si fermi, sarebbe un incubo per 800mila romani”
Rinviare il blocco della circolazione dei mezzi privati nella grande fascia verde di Roma, previsto per il prossimo 1° novembre. Fratelli d’Italia torna alla carica con un appello al sindaco Gualtieri perché eviti un autentico incubo per la Capitale e ritiri la delibera. Questa volta il pasticciaccio brutto (che ha già destato le proteste del partito di Giorgia Meloni e di decine di comitati di cittadini) approda nell’aula del Senato, durante la votazione degli emendamenti al decreto legge Aria. L’appello, firmato dai senatori di FdI Lavinia Mennuni, Andrea De Priamo e Marco Scurria, chiede di posticipare il termine del blocco dei veicoli.
Roma, stop ai veicoli: l’appello di FdI al sindaco
A pochi giorni dall’entrata in vigore del provvedimento – dice Mennuni nel suo intervento – “ci corre l’obbligo di appellarci al sindaco Gualtieri per fargli comprendere che ci vogliono una logica e un’attenzione nella valutazione di interventi di questo genere. Il servizio del trasporto pubblico della Capitale, infatti, andrebbe a finire al collasso. Soprattutto se fossero costretti a circolare utilizzandolo anche coloro che hanno i veicoli più vetusti. Quindi parliamo della popolazione della nostra Capitale che ha una condizione economica di maggiore vulnerabilità sociale ed economica”.
Mennuni: si rischia il collasso della Capitale
“Chi parla – ricorda Mennuni – ha fatto azioni molto forti per cercare di implementare il trasporto pubblico nella nostra Capitale. Nella scorsa manovra, per esempio, abbiamo inserito 2,3 miliardi per concludere la realizzazione della metro C, infrastruttura che deve collegare il sud e il nord della capitale d’Italia. Perché crediamo fermamente che al cittadino bisogna dare la possibilità di scegliere il trasporto pubblico. Se è vero che esiste un diritto alla salubrità dell’aria costituzionalmente sancito, esiste un altro diritto costituzionalmente sancito, quello alla libera circolazione delle persone. E noi – conclude tra gli applausi – non possiamo bloccare la circolazione a circa 800.000 romani”.
Le carenze del trasporto pubblico romano
Mennuni punta i riflettori sulle carenze del trasporto pubblico a Roma. “È assolutamente insufficiente e deficitario per accogliere tutta la popolazione che dovrebbe fruirne. Mi appello quindi soprattutto a voi, colleghi senatori del Pd, affinché interveniate presso il nostro sindaco, altrimenti rischiamo di vivere la condizione di una Capitale al collasso”. Ieri lo stesso appello è stato rivolto dal senatore Andrea De Priamo nell’aula di Palazzo Madama. “Abbiamo presentato già mesi fa un ddl in Senato per collegare le limitazioni all’aumento del trasporto pubblico. Che a Roma, nonostante gli interventi del governo che ha finanziato il prolungamento della Metro C fino a Farnesina con ben 2,3 miliardi, versa in condizioni sicuramente non degne della Capitale d’Italia”.
De Priamo: esistono proposte alternative
“Chiediamo a Gualtieri di applicare questo principio – conclude il senatore di FdI – e di rinviare il provvedimento mettendo in campo proposte alternative. Che peraltro il gruppo di Fratelli d’Italia in Assemblea capitolina non ha mancato di presentare, per contrastare l’inquinamento ma senza impedire ai romani e agli abitanti della città metropolitana che a Roma lavorano di esercitare il diritto alla mobilità, già oggi gravemente compromesso”.