Shoah, a 80 anni anni dal rastrellamento nel Ghetto il dovere del ricordo e il diritto a esistere
“Sedici ottobre 1943. 80 anni fa il rastrellamento nel ghetto di Roma. Più di 1000 i deportati nei campi di sterminio: solo 16 fecero ritorno. Mai più”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto su Twitter. Nell’ottantesimo anniversario della deportazione dal ghetto ebraico della Capitale ad opera dei nazisti le istituzioni rivolgono pensieri e riflessioni su una delle pagine più buie della storia nazionale, tornate prepotentemente di attualità con la strage compiuta da Hamas contro Israele. Tante le personalità che commentano l’anniversario, a partire dal premier Giorgia Meloni.
Shoah: 80 anni dopo il rastrellamento nel ghetto di Roma
Per il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, è un “dovere delle istituzioni preservare e tramandare la memoria di quel ‘sabato nero’ a beneficio, in particolare, delle giovani generazioni. Affinché riflettano sia sugli orrori della segregazione e dell’odio razziale sia sui principi di libertà e democrazia garantiti dalla nostra Costituzione”. Il vicepresidente della Camera di FdI, Fabio Rampelli, presente con il presidente Mattarella alla cerimonia, dedica una riflessione al rastrellamento del 16 ottobre di 80 anni fa.
Rampelli: ci stringiamo attorno al popolo ebraico
“Fino a una settimana fa l’orrore dell’odio ideologico e razziale sembrava una tragedia da commemorare come monito della bestialità a cui può giungere l’essere umano. Ci sbagliavamo. Una settimana fa lo stesso odio fomentato dal terrorismo religioso e razziale a opera di Hamas ci ha scaraventato di nuovo in una violenza nella quale famiglie, anziani, donne e bambini sono stati crudelmente uccisi in un giorno di festa e di riposo. Allora la furia nazifascista – conclude Rampelli – oggi l’orrore del terrorismo islamico ci inducono a stringerci al popolo ebraico“.
Mulè: il dovere del ricordo e il diritto a esistere
L’azzurro Giorgio Mulè ricorda i numeri dell’operazione all’alba di quel sabato mattina. “Le SS rastrellarono il ghetto ebraico di Roma e altri quartieri della città catturando 1259 persone. Di cui 207 bambini, 689 donne e 363 uomini. Due giorni dopo, oltre 1000 fra loro furono caricati su dei carri bestiame e inviati nei campi di sterminio, di queste persone sopravvissero all’Olocausto solo in 16”. È stato il momento più buio nella storia degli ebrei del nostro Paese – prosegue il vicepresidente della Camera – e il punto più alto toccato dalla disumanità nella città di Roma. L’esercizio della memoria non è solo un giusto tributo a quelle vittime, ma è necessario per continuare a garantire il diritto all’esistenza di un popolo che solo pochi giorni fa è stato vittima di un nuovo e gigantesco massacro”.
Il Museo della Shoah a Roma
Intanto in aula a Montecitorio si è svolta la discussione generale sul disegno di legge ‘Istituzione del Museo della Shoah in Roma‘, già approvato all’unanimità al Senato. Nel corso della seduta ha preso la parola, oltre ai rappresentanti dei vari gruppi, anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.