Solidarietà a Israele, a Milano è scontro tra Sala e il Presidente del Memoriale della Shoah

12 Ott 2023 16:43 - di Natalia Delfino
sala israele milano

A Milano è scontro tra il sindaco Giuseppe Sala e il presidente del Memoriale della Shoah, Roberto Jarach. Ad accendere la miccia è stata la decisione del primo cittadino di esporre, sì, sulla facciata del Comune la bandiera di Israele, ma affiancandole quella della pace. Una scelta che non è stata apprezzata da Jarach, per il quale “annacqua il messaggio”. Critica alla quale Sala ha replicato in maniera piuttosto piccata, sostenendo che Jarach “è un uomo di destra” e usa questa occasione per fare politica”.

Il presidente del Memoriale della Shoah critica Sala

“Non sono soddisfatto”, detto Jarach a proposito della doppia bandiera a Palazzo Marino. “Ritengo che sarebbe stato opportuno, come avvenuto in tutta Europa e in tutto il mondo, avere solo quella di Israele. Deviare l’attenzione su concetti entrambi validi, perché anche la bandiera della pace lo è, indebolisce il messaggio. Sono assolutamente contrario”, ha quindi precisato, spiegando di non aver avuto modo di condividere le sue perplessità con Sala perché “ho poche occasioni di incontrarlo: non viene spesso al Memoriale”.

Il sindaco se la prende: “Jarach è un uomo di destra e fa politica”

“Jarach è un uomo di destra, ma non è la mia opinione, direi che è risaputo a Milano, che usa questa occasione per fare politica. Ed è la cosa più sbagliata che c’è, perché invece io non la sto facendo”, ha sostenuto Sala, per il quale il riferimento di Jarach alla sua scarsa assiduità rispetto al Memoriale della Shoah sono “parole in più che non aiutano”. “Non è che io devo andare al Memoriale della Shoah ogni sei mesi, sia chiaro. Tutte le volte che ci sono stati momenti importanti, sono stato presente”, ha rivendicato il primo cittadino, aggiungendo che “io sto dicendo da che parte sto, ma sto dicendo ‘cerchiamo la pace’, sto dicendo che ‘Milano farà la sua parte’. Mi sembra anzi un po’ triste usare queste occasioni per fare polemica. Dopodiché, siccome non è il momento di fare polemica, se qualcuno la vuole fare, la faccia”.

La replica: “Sala ha annacquato il messaggio di solidarietà a Israele”

Che volesse farla o meno, però, Sala la polemica certamente l’ha alimentata accusando Jarach di sfruttare a fini politici ciò che avviene intorno ai drammatici fatti di Israele. E, infatti, il presidente del Memoriale della Shoah si è visto costretto a rispondere a sua volta. “Io non voglio entrare in polemica col sindaco Sala. Non mi sono mai esposto politicamente e non intendo farlo adesso alla mia veneranda età”, sono state le parole di Jarach, riferite dall’edizione milanese di Repubblica. “Io non ho mai fatto politica, sono un uomo di industria e ho sempre ricoperto ruoli di volontariato, perché mi sento di poter dare un contributo civile alla soluzione dei problemi della società. Ma non mi sono mai esposto politicamente. Non voglio entrare in politica, perché non è il mio campo e non è il mio mestiere”, ha aggiunto ancora l’esponente della comunità ebraica milanese, sottolineando che “non mi è piaciuta l’uscita del sindaco, ma sono convinto di quello che ho detto sulle bandiere: secondo me, hanno annacquato il senso della solidarietà che volevano esprimere. Questa uscita di Sala la trovo fuori luogo e non l’ho apprezzata, ma lo saluterò sempre cordialmente quando lo incontrerò”.

De Corato: “Da Sala atteggiamento fuori luogo. Noi stiamo con Israele senza se e senza ma”

“Trovo fuori luogo e imbarazzante l’atteggiamento del sindaco Sala nei confronti di Roberto Jarach. Noi siamo d’accordo con Jarach e non pensiamo affatto che la sua dichiarazione, peraltro in un momento di grande dolore del popolo di Israele, abbia avuto un senso politico”, ha commentato il deputato milanese di FdI, Riccardo De Corato. “L’esposizione della bandiera della pace accanto a quella di Israele ha solo e semplicemente annacquato una solidarietà a una comunità in grande sofferenza che forse meritava un’attenzione diversa. Noi – ha concluso De Corato – continuiamo a essere, senza se e senza ma, dalla parte di Israele”.

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