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Strage di Mestre

Strage di Mestre, il rebus della dinamica: nessun segno di frenata, né contatti con altri mezzi

Cronaca - di Redazione - 4 Ottobre 2023 - AGGIORNATO 5 Ottobre 2023 alle 09:18

La dinamica dell’incidente del bus di Mestre è ancora tutta da chiarire. Diverse le ipotesi formulate sulla tragedia: forse un malore dell’autista, un 40enne italiano anche lui tra le vittime. Forse – almeno non si esclude al momento – l’eventualità che il conducente si sia distratto durante la guida. La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio plurimo stradale. E il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi, facendo il punto sull’incidente, ha precisato. «Non ci sono segni di frenata, né contatti con altri mezzi». E ancora: «Non si è verificato alcun incendio – ha spiegato – né dal punto di vista tecnico, né c’è stata una fuga di gas delle batterie a litio che ha provocato fuoco e fumo».

Strage di Mestre, la dinamica in via di definizione: tutti gli accertamenti

Intanto, quel che è certo è che il mezzo elettrico ha sfondato il guardrail ed è precipitato dal cavalcavia, prendendo fuoco dopo l’impatto. Un volo nel vuoto che è costato la vita a 21 persone, tra cui l’autista alla guida, sul cui corpo verrà effettuata l’autopsia domani. Un grande aiuto alle indagini arriverà anche dalle telecamere presenti e dalle due “scatole nere” sul mezzo, che potrebbero risultare dirimenti per cercare di capire cosa è accaduto.

Il procuratore: nessun segno di frenata e esclusi contatti con altri mezzi

Non solo. Nel dettaglio degli aggiornamenti d’indagine resi in un incontro con la stampa, il procuratore Cherchi ha precisato che «non risultano segni di frenata» sull’asfalto del cavalcavia di Mestre, a pochi passi dalla ferroviaria. «Le indagini sulla ricostruzione del fatto sono in corso, sono emersi particolari certi come che l’impatto del pullman è avvenuto una cinquantina di metri prima della rottura del guardrail e della caduta».

L’urto con il guardrail per 50 metri

Non solo. «Sembrerebbe che il pullman si sia accostato al guardrail – puntualizza Cherchi – . Lo abbia affiancato per una cinquantina di metri. Poi ci sia stata un’ulteriore sterzata, quindi l’appoggio verso destra e la caduta. Non risulta che ci sia stato un incendio nel senso tecnico del termine, c’è stata una fuoriuscita di gas dalle batterie (del bus elettrico, ndr) e su queste stiamo facendo accertamenti», ha quindi concluso il procuratore.

Strage di Mestre, il punto sulle indagini: domani l’autopsia sull’autista

Intanto, maggiori informazioni potranno arrivare dall’esame autoptico sulla salma dell’autista del bus, prevista per domani (giovedì 5 ottobre ndr). «Stiamo facendo gli accertamenti di rito anche sul cellulare» oltre che sulle condizioni psico-fisiche dell’uomo che guidava il pullman che è precipitato dal cavalcavia di Mestre causando la morte di 21 persone, ha precisato il procuratore Cherchi. In programma anche gli esami tossicologici ed il test di alcolemia. Un atto dovuto che servirà però a chiarire meglio la dinamica. Tanto che il procuratore a stretto giro ha aggiunto: «Nessuna accusa contro il 40enne Alberto Rizzotto. Cerchiamo di prendere tutti gli elementi in questa fase, non abbiamo un preconcetto rispetto all’indagine che è contro ignoti».

Strage di Mestre, il procuratore: al via verifiche sul pullman, sulla scatola nera e sulle batterie al litio

Infine, oltre all’autopsia sull’autista, saranno fatte altre verifiche anche sull’autobus, sulla scatola nera e sulle batterie al litio. «A breve avremo la velocità del mezzo, ma dalla testimonianza di chi era all’esterno o viaggiava sui sedili del bus andava lentamente», è uno dei dettagli forniti da Bruno Cherchi, procuratore capo di Venezia, in merito all’incidente che ha coinvolto il bus a Mestre. Al momento sono stati sentiti i feriti meno gravi. Mentre gli otto pazienti ricoverati in terapia intensiva saranno sentiti successivamente, quando le condizioni di salute lo consentiranno.

Le verifiche in programma per accertare la velocità del mezzo

Poi, oltre ad accertare la velocità del mezzo, e agli esami anatomopatologici sulla salma dell’autista, sono già stati disposti accertamenti sulle batterie al litio e per quanto riguarda le scatole nere presenti sul mezzo elettrico – «dobbiamo accettare se è un intervento ripetibile o no», specifica il procuratore capo –. Quindi si procederà a controllare le condizioni del pullman sequestrato. In questo momento stiamo cercando di fare le prime cose urgenti, rispetto alla situazione sanitaria. Il resto potremmo farlo con più calma»…

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di Redazione - 4 Ottobre 2023