Su Marzabotto la Difesa zittisce la sindaca dem: il sacrario è del Comune, Cuppi diffonde menzogne

2 Ott 2023 19:01 - di Redazione
Marzabotto

Prosegue la polemica a distanza tra la sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi, del Pd, che accusa il governo di aver tagliato i fondi per il sacrario e il ministro della Difesa Guido Crosetto che ha così replicato ieri: “Nell’ansia della sinistra di ‘dimostrare’ che pericolosi ‘fascisti’ sono al potere in Italia, scopro che il sindaco del Pd di Marzabotto prima si dimentica di chiedere i fondi per il Sacrario. Poi li chiede in ritardo. Poi urla che li abbiamo tagliati. I fondi ci sono e ci saranno”.

Ma la Cuppi non demorde e rincara la dose: “Una risposta imbarazzante. Ricordo che la proprietà e del ministero della Difesa, non c’è una richiesta di fondi. Siamo noi che stiamo custodendo un loro bene. C’è una convenzione che viene rinnovata ogni anno dal 1961. A maggio, nel mezzo dell’emergenza per l’alluvione, ci hanno fatto sapere che i fondi da 26mila e 350 euro diventavano 8mila”.

Immediata la replica del Ministero della Difesa che ancora una volta smentisce la sindaca dem. Il ministero – si legge in una nota – “assiste, sconcertato e imbarazzato, alle menzogne che il sindaco del comune di Marzabotto, Valentina Cuppi, esponente di spessore del Pd, seguita a propalare da giorni”. “La Cuppi, dopo essere stata, appena ieri, clamorosamente smentita sul presunto ‘taglio’ del contributo della Difesa per il mantenimento dell’omonimo Sacrario – Tempio/Ossario del comune di Marzabotto, contributo presentato in ritardo e fuori termini per una sua precisa, nefasta, responsabilità, continua pervicacemente a dare dimostrazione di non conoscere a fondo neppure i beni di proprietà del suo comune“.

“Infatti, il Sacrario, come si evince dalle mappe catastali e, per essere precisi, dal Catasto dei terreni del comune di cui è sindaco (B689, foglio 38, tutti dati consultabili sul sito dell’Agenzia delle Entrate), risulta di proprietà del Comune di Marzabotto, in virtù di una sentenza (Atto dell’Autorità giudiziaria) del 27/10/1967 con relativa voltura in atti dal 10/10/1974 (repertorio n 53; Rogante: Tribunale di Bologna n. 713 del 02/02/1968) che assegna in via definitiva la proprietà dei terreni al Comune di Marzabotto”.

“Dal 1971, la Difesa ha ricevuto in consegna, dal Demanio dello Stato, solo la Cripta Ossario per la sua custodia e conservazione, come previsto dalla legge 204 del 09/01/1959 e come sancito dal verbale del Demanio n. 885/1971 del 18/01/1971. Pertanto, come anche uno studente di giurisprudenza al primo anno saprebbe, non sono di competenza del Ministero della Difesa né il Tempio né le rimanenti opere del Sacrario. Il ministero della Difesa si limita a elargire, ogni anno, come stabilito dalla norma in questione, un contributo finalizzato a supportare il Comune stesso nella cura e nella manutenzione del Sacrario, la cui proprietà, fatta appunto eccezione della Cripta, è tutta e solo dell’Ente locale medesimo”.

La Difesa ribadisce anche quanto ha già “comunicato per tempo al sindaco di Marzabotto: nel 2024, non appena saranno pervenuti i nuovi fondi, si provvederà a rivalutare il contributo in maniera adeguata rispetto a quanto già preventivato nel 2023. E questo perché la Difesa considera – insieme e oltre a tutti gli altri Sacrari militari, che vengono conservati in egual modo, passione e con altrettanta e giusta cura – il Sacrario di Marzabotto, città teatro di uno dei più feroci eccidi della Seconda Guerra Mondiale, una pietra miliare nella storia della Resistenza italiana che nessuno può permettersi di non ‘curare’ e, tantomeno, di ‘usare’ per bassi e volgari scopi di propaganda politica anti-governativa che nulla interessano, né devono interessare, al ministero della Difesa”.

 

 

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