Subito la legge sull’oblio oncologico: una battaglia di civiltà per non discriminare chi è guarito dal cancro

27 Ott 2023 16:37 - di Redazione
oblio oncologico

L’Italia potrebbe avere entro la fine dell’anno una legge definitiva per l’oblio oncologico, ovvero la possibilità per le persone guarite da un tumore di cancellare gli effetti negativi ‘burocratici’ che la malattia ancora oggi lascia nella ricerca del lavoro, nelle adozioni, nella sottoscrizione di un mutuo o di un’assicurazione. Il provvedimento sul tema, già approvato all’unanimità ad agosto dalla Camera, è infatti in attesa dell’approvazione del Senato. Un testo che era stato proposto su iniziativa del Cnel, la cui assemblea lo ha licenziato il 21 marzo scorso, e che ha trovato poi largo consenso tra i deputati in tempi relativamente brevi.

Il prossimo passo dovranno farlo ora i senatori. “La Commissione Sanità del Senato ci ha garantito che entro pochi giorni schedulerà il provvedimento. Entro novembre la legge dovrebbe diventare effettiva, subito dopo l’approvazione da parte del Senato”, ha detto Francesco Cognetti, presidente della Federazione oncologici, cardiologi ed ematologi (Foce), intervenendo all’incontro ‘Oblio oncologico: una battaglia di civiltà. Verso la legge che tutela le persone guarite da patologie tumorali’, che si è svolto oggi a Roma. L’incontro è stato organizzato dal Cnel in collaborazione con l’associazione Le 12 Querce intitolata alla memoria di Tony e Andrea Augello. A nome dell’associazione è intervenuta al convegno Flaminia Augello, sottolineando l’importanza della normativa, anche da un punto di vista psicologico, per coloro che hanno attraversato o stanno attraversando l’esperienza della malattia.

 

Per arrivare a questo risultato, ha spiegato l’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin, è necessario “lavorare perché il testo sia discusso a Palazzo Madama prima della Finanziaria che, come sappiamo, monopolizza il dibattito. Ed è una cosa possibile”, ha precisato la vicepresidente dei senatori Pd, rimarcando l’importanza del percorso già fatto alla Camera.

Una suggestione, quella di puntare su tempi brevi per arrivare alla discussione prima della legge di Bilancio, accolta favorevolmente del presidente del Cnel, Renato Brunetta. “Non è nelle nostre possibilità ovviamente definire il calendario del Senato – ha sottolineato – è però un auspicio che sottoscriviamo”. Il testo approvato alla Camera ad agosto dispone la “parità di trattamento, non discriminazione e garanzia del diritto all’oblio delle persone guarite da patologie oncologiche” e indica le condizioni per il “rispetto del diritto all’oblio oncologico in diversi ambiti (servizi bancari, assicurazioni, rinnovo contratti, affidamento e adozione dei minori, procedure concorsuali)”.

Sull’oblio oncologico “voglio testimoniare con la mia esperienza la necessità che coinvolge tanti compagni di viaggio”, ha detto nel suo intervento il ministro dello Sport, Andrea Abodi,  raccontando la sua storia personale. “Oggi non parla il ministro, ma l’altro Andrea – racconta – quello che nel gennaio del 2021 ha accolto con la telefonata dell’Umberto I la notizia che qualcosa non funzionava. Voglio testimoniare la necessità di tanti altri”. Non tutti, ha ricordato Abodi, “reagiscono alla stessa maniera, io sono stato fortunato. Sono stato sereno anche nel momento delle cure”.

Resta il fatto che poi “c’è la vita di tutti i giorni. Sono fortunato anche su questo perché – prosegue – non avverto, per la mia vita, il problema dell’oblio oncologico, ma voglio dare il mio sostegno alle persone che hanno diritto di lasciarsi alle spalle la malattia, una volta raggiunto l’obiettivo di esserne fuori, consapevoli ovviamente che fuori non si è mai. Si può rimanere più facilmente fuori se si hanno stili di vita sani, questo sì”.

“Purtroppo chi guarisce dal cancro si trova ancora di fronte ad alti steccati che ostacolano il ritorno alla normalità. Succede nella ricerca del lavoro, nelle adozioni, nella sottoscrizione di un mutuo o di un’assicurazione: tutte circostanze nelle quali l’aver avuto un tumore pesa come uno stigma incancellabile”, ha sottolineato infine il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un videomessaggio. “Porre fine a queste discriminazioni è, appunto, una ‘battaglia di civiltà”, ha aggiunto Schillaci.

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *