Tajani alla Camera: “Condanna senz’appello per Hamas. Per l’Italia necessari due popoli due Stati”

10 Ott 2023 15:35 - di Federica Parbuoni
tajani

“Per questa folle spirale di violenza è chiaro che c’è un solo e unico responsabile che è Hamas”. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito nella sua informativa alla Camera sulla situazione in Israele la lettura inequivocabile che il governo dà di quanto sta accadendo e ha auspicato anche “un messaggio unitario da parte del Parlamento di condanna senza ambiguità dell’azione irresponsabile di Hamas”. “Il bilancio della feroce aggressione di Hamas è pesantissimo e destinato ad aggravarsi”, ha aggiunto Tajani, soffermandosi sia sullo sforzo in atto per far rientrare i nostri connazionali bloccati nel Paese e sia sull’impegno diplomatico dell’Italia per “far tornare gli interlocutori al tavolo” e uscire da una crisi che rischia di avere conseguenze pesantissime sul piano geopolitico. “È necessario riportare il processo di pace al centro dell’attenzione internazionale. La posizione dell’Italia – ha sottolineato il ministro – è molto chiara: restiamo convinti che la sola via per la pace sia una soluzione a due Stati giusta e sostenibile e negoziata direttamente dalle parti”.

Tajani: “Circa mille italiani in Israele, lavoriamo per rimpatriarli tutti”

“Riteniamo che siano circa mille i connazionali” in Israele, che si aggiungono ai 18mila residenti, ha riferito il ministro degli Esteri, chiarendo che “stiamo lavorando per rimpatriarli tutti”. “Stamane ne sono partiti 200 con due voli militari organizzati dai ministeri degli Esteri e della Difesa, 180 dovrebbero partire oggi pomeriggio con un volo della compagnia privata Neos, che dovrebbe atterrare a Verona. Nei prossimi giorni dovremmo rimpatriare altri 500 italiani con due voli militari e due voli Neos“. Fra i 18mila italiani residenti nel Paese, ha poi ricordato il ministro, numerosi hanno la doppia cittadinanza, fra i quali anche i due coniugi dispersi del kibbutz di Be’eri e probabilmente presi in ostaggio. “Circa mille ragazzi con doppio passaporto – ha poi riferito Tajani – sono arruolati nell’esercito israeliano per il servizio di leva”. Sono invece dieci, tra i quali una bambina di un anno, gli italiani che si trovano nella Striscia di Gaza.

L’Italia lavora per far tornare le parti al tavolo

Tajani, quindi, dopo aver rassicurato la Camera sul fatto che il governo è impegnato per verificare che gli aiuti europei ai palestinesi siano usati “a fini umanitari e non per altri scopi”, ha spiegato che l’Italia lavora all’obiettivo di far tornare le parti al tavolo con la “forza” che le deriva di essere “un interlocutore credibile e equilibrato, Paese fondatore dell’Ue e futuro presidente del G7”. Nella gestione di questa crisi senza precedenti “possiamo contare anche sul contributo costruttivo dell’Arabia Saudita, della Giordania e dell’Egitto, Paesi arabi che come noi vogliono evitare un allargamento del conflitto”, ha poi spiegato Tajani, sottolineando che in particolare l’Egitto “è un interlocutore cruciale e può svolgere oggi, come ha fatto in passato, un ruolo fondamentale di tramite con Hamas in situazioni di crisi anche per favorire una trattativa sugli ostaggi”.

La necessità di tutelare il processo di avvicinamento tra Israele e Arabia Saudita

Il titolare della Farnesina, quindi, si è soffermato sulla necessità di tutelare il processo di avvicinamento tra Israele e l’Arabia Saudita. Tra gli obiettivi dell’azione di Hamas, ha sottolineato, c’è quello di “interrompere le positive dinamiche di integrazione regionale messe in moto dagli accordi di Abramo del 2020 e, da ultimo, dall’avvicinamento tra Israele e Arabia Saudita. È un processo che va tutelato”, perché la normalizzazione dei rapporti fra i due Paesi “può fornire un contributo importante alla pace, alla stabilità e alla prosperità regionale e portare benefici allo stesso popolo palestinese”.

Le preoccupazioni per la destabilizzazione del Libano e il ruolo dell’Iran

“Non dobbiamo dividere l’Occidente dal mondo arabo che ha tentato di normalizzare i suoi rapporti con Israele”, ha ammonito Tajani, ricordando che “per dimensione e livello di violenza quest’attacco senza precedenti rischia di trascinare una regione già afflitta da continui focolai di instabilità in una guerra generalizzata che metterebbe a repentaglio ogni possibilità di dialogo”. Il Libano è osservato speciale perché “i terroristi che controllano Gaza hanno trovato una sponda in Hezbollah. Il coinvolgimento del ‘Partito di Dio’ può destabilizzare un Paese, il Libano, già da tempo attanagliato da una crisi politica”. “Ieri, il presidente del Consiglio ha ribadito al primo ministro libanese Mikati l’impegno dell’Italia ad evitare questa prospettiva. Il Libano rimane una nostra priorità“, ha aggiunto Tajani, sottolineando che “desta forte preoccupazione il ruolo dell’Iran. Le autorità di Teheran hanno espresso solidarietà e sostegno alle azioni di Hamas. Si tratta, al momento, di un sostegno per lo più politico. Ma i festeggiamenti al Parlamento di Teheran non sono certo un buon segnale”.

 

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