Tajani dall’Egitto chiama il figlio della coppia italo-israeliana: “Faremo di tutto per riportarli a casa”
“Ho parlato con il figlio della coppia e gli ho confermato che il governo italiano, in collegamento con le autorità israeliane, sta facendo di tutto”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, appena atterrato in Egitto per l’incontro con il segretario generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit. Appena arrivato ha chiamato Nadav Kipnis, il figlio dei due italo-israeliani dispersi. “Faremo tutto il possibile per riportarli a casa. Ne parlerò oggi con il presidente Al Sisi e con il segretario generale della Lega Araba”, ha scritto Tajani su X prima del vertice.
Tajani chiama il figlio della coppia italo-israeliano dispersa
Il vicepremier ha insistito sui due cittadini italiani che hanno doppio passaporto e che molto probabilmente sono tra gli ostaggi. In un punto stampa al Cairo Tajani ha riferito che il governo italiano, in collegamento con le autorità israeliane, sta facendo di tutto per liberare i due cittadini di cui non si hanno notizie. “Noi lavoriamo per evitare che ci sia una conclusione tragica per gli ostaggi – ha aggiunto – e siamo favorevoli a corridoi umanitari per la liberazione dei prigionieri”. Al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e al ministro degli Esteri Shourky il vicepremier ha chiesto azioni concrete “per la liberazione degli ostaggi”. Di contro – ha spiegato – il governo egiziano può contare su tutto il sostegno e l’appoggio dell’Italia per iniziative umanitarie.
“Faremo di tutto per liberare gli ostaggi”
Durante la visita di Tajani al Cairo sarà ”firmato un accordo contro i trafficanti di esseri umani per quanto riguarda l’immigrazione”, ha annunciato lo stesso ministro degli Esteri di fonte alla stampa. Spiegando di aver parlato di immigrazione anche con il Segretario generale della Lega Araba. ”Gli ho ribadito l’impegno dell’Italia ad accogliere i migranti legali, circa mezzo milione quelli accolti in tre anni”, ha detto. Ma ha sottolineato anche ”la ferma determinazione dell’Italia a combattere i trafficanti di esseri umani. Che sfruttando la disperazione degli africani e dei mediorientali per fare affari sapendo bene che queste persone non avranno vita facile in Europa”.