Tajani rassicura: “I 14 italiani a Gaza stanno bene. Stiamo trattando per fare uscire tutti il prima possibile”
«Siamo riusciti a contattare i cittadini italiani a Gaza e stanno bene»: le attese rassicurazioni del vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivano dai microfoni di Rai Tre. Il leader di Forza Italia, impegnato sul fronte diplomatico per la salvezza dei nostri connazionali e la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, ha ribadito ancora una volta: «La nostra prima preoccupazione è la sicurezza dei nostri cittadini». Quindi ha aggiunto: i «14 cittadini italiani, 7 con passaporto italiano e 7 con doppia nazionalità, in questo momento si trovano nel sud della Striscia di Gaza. Ovvero, in una zona lontana dai combattimenti e dalle esplosioni».
Tajani rassicura: «Gli italiani a Gaza stanno bene. Sono lontani dalla zona dei combattimenti»
Rassicurazioni suffragate da riscontri, colloqui e aggiornamenti in corso d’opera, in base ai quali Tajani ha spiegato di aver «parlato con il console italiano a Gerusalemme, che è entrato in collegamento con gli italiani che sono nella Striscia di Gaza. E che non stanno correndo pericoli perché non ci sono combattimenti in quell’area», ha confermato ulteriormente il titolare della Farnesina, stavolta ai microfoni di Tg1 e Tg2. Da dove il ministro ha anche sottolineato anche che «non c’è alcun pericolo, in questo momento, per gli italiani che si trovano in Egitto e in Giordania». E che il messaggio vale anche per «i turisti, dal momento che – ha rilevato il numero uno della Farnesina – le zone turistiche sono lontane dai combattimenti» e dalla linea del fuoco.
Il ministro rilancia: «Speriamo di farli uscire da Gaza il prima possibile»
E ancora. «Sono lontani dalla zona del conflitto. E sono vicini al valico di Rafah, con l’Egitto i ”14 italiani che si trovano nella Striscia di Gaza” ai quali si aggiungono ”5 loro familiari”. palestinesi. Un luogo da dove ci auguriamo di poterli far uscire appena sarà possibile. Appena si concluderanno positivamente le difficili trattative tra Israele, Nazioni Unite, Egitto, per un momento di interruzione dei combattimenti». Una tregua momentanea funzionale a «far uscire i soggetti internazionali che sono a Gaza». «Per noi – ha anche rilanciato il ministro – la priorità è seguire i nostri concittadini che speriamo possano uscire quanto prima dal valico di Rafah. La nostra ambasciata al Cairo è pronta ad andare a prenderli».
Tajani: «I nostri diplomatici in Egitto e i Carabinieri pronti a intervenire appena gli italiani saranno fuori da Gaza»
Non solo. Nel ribadire tempismo e alacrità delle iniziative in corso, il vicepremier ha anche confermato che «il nostro Consolato al Cairo, la nostra Ambasciata, sono pronti anche con l’aiuto dei nostri Carabinieri ad andare a far arrivare i 14 italiani con i loro cinque familiari al Cairo». Una volta fuori da Gaza, inoltre, saranno «visitati, curati e controllati in un ospedale italiano», ha garantito il ministro degli Esteri. Quindi, potranno «rientrare in Italia». Per loro, insomma, il vicepremier e numero uno della Farnesina, in collegamento dall’Unità di Crisi della Farnesina con lo Speciale del Tg2 ha riferito, e confermato, «buone notizie».
La nota di Palazzo Chigi sul supporto umanitario alla popolazione interessata dal conflitto in atto in Medio Oriente
E non è ancora tutto. Alle dichiarazioni rassicuranti del ministro Tajani si aggiunge in queste ore anche il supporto umanitario a vasto raggio, annunciato dal governo in una nota di Palazzo Chigi in cui il governo conferma che l’Italia è pronta a fornire supporto umanitario alla popolazione interessata dal conflitto in atto in Medio Oriente. «Il Pattugliatore Polivalente d’Altura Thaon di Revel della Marina Militare, precauzionalmente rischierato a Cipro nei giorni scorsi, per poter rapidamente raggiungere le acque antistanti Israele/Gaza, è pronto a imbarcare materiale umanitario in afflusso dalla base logistica delle Nazioni Unite di Brindisi in afflusso a Cipro, con vettori aerei dell’Aeronautica Militare. E altro materiale reso disponibile dalla Cri».
La flotta schierata per l’eventuale evacuazione e per il trasporto di ulteriore materiale di prima necessità
Inoltre, «due Fregate Multimissione della Marina Militare sono già in zona. E una nave anfibia sta raggiungendo l’area per l’eventuale evacuazione umanitaria di personale. Nonché per il trasporto di ulteriore materiale di prima necessità. Le predette attività sono seguite direttamente dal Ministro della Difesa e coordinate dal Comando Operativo di vertice Interforze».