Taxi a Roma, Gualtieri nella bufera. Urso: «Non accampi scuse, la colpa è solo sua»
Protestano tutti, i cittadini, i turisti, i personaggi del mondo dello spettacolo. Rabbia e ironia sull’impossibilità di salire su un taxi a Roma e su Gualtieri. È una situazione che ha dell’inverosimile con un colpevole, il sindaco. «Non accampi scuse», tuona il ministro Adolfo Urso. «Se avesse voluto utilizzare la normativa in vigore avrebbe potuto farlo nei due anni trascorsi da quando si è insediato al Campidoglio, mentre la situazione degenerava. E se avesse voluto migliorarla avrebbe potuto farlo da ministro dell’Economia nel governo delle sinistre, due anni prima. Ha avuto quattro anni per agire, da sindaco e da ministro, ma non ha fatto nulla».
Taxi a Roma, Gualtieri non ha mosso un dito
«La responsabilità dell’emergenza taxi a Roma è solo di Gualtieri, aggravata dallo stato disastroso dei servizi pubblici. Se il sindaco volesse davvero risolvere questa emergenza, potrebbe farlo in appena 15 giorni, utilizzando il nuovo strumento legislativo che consente di indire concorsi straordinari per aumentare fino al 20% le licenze esistenti. Vale a dire oltre 1.500 nuovi taxi per la Capitale. Da subito, senza alcun vincolo». La nuova normativa, rileva Urso, «prevede inoltre che i taxi siano anche ecologicamente sostenibili, grazie al doppio incentivo messo in campo dal Governo per l’acquisto di veicoli a basso livello di emissioni destinati al servizio. In questo modo, gli utenti potranno usufruire di un servizio migliore, più decoroso e rispettoso dell’ambiente e in generale di una città più salubre».
«Gualtieri spieghi come mai in città sia impossibile muoversi»
«Gualtieri, invece di definire in modo incomprensibile non attuabili le norme che gli consentono di prevedere nuove licenze per i taxi, dovrebbe invece spiegare come mai nella Capitale sia divenuto praticamente impossibile muoversi». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo. «Il problema mobilità a Roma va ben oltre la questione dei taxi e comprende una interminabile lista di disservizi cronici che durano da anni e che trovano un culmine negli ultimi mesi con cantieri aperti in contemporanea senza una logica, un servizio di trasporto pubblico locale del tutto inadeguato, soprattutto in periferia, un traffico che non vede alcun intervento serio di mitigazione, un piano preferenziali che non vede luce e così via. Il sindaco sa bene che il Governo è amico di Roma e insieme al provvedimento dei taxi, solo pochi giorni fa, ha approvato un emendamento al decreto Asset che di fatto salva la società Roma Metropolitane, non certo gestita in modo virtuoso negli anni, così come ha finanziato il prolungamento della Metro C e sostiene tutte le iniziative legate al Giubileo».