Terrorismo, rimpatriati due stranieri fortemente radicalizzati. Già espulsi, erano ancora in Italia. I sospetti

22 Ott 2023 18:20 - di Martino Della Costa
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Terrorismo, monitoraggio e prevenzione entrano nel vivo: oggi il Viminale ha reso noto di aver espulso un tunisino e un kosovaro ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale». Nella caccia agli estremisti minacciosi, è seguendo queste coordinate che disciplinano controlli e interventi delle operazioni anti-terrorismo assicurate dal governo e rilanciate dalla situazione internazionale vigente, che oggi si è arrivati all’espulsione di un cittadino tunisino e di un cittadino kosovaro. Due soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale in quanto “fortemente radicalizzati”. Salgono così a 56 i provvedimenti di espulsione adottati nel 2023 nei riguardi di cittadini stranieri ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale.

Terrorismo e minacce alla sicurezza nazionale: espulsi un tunisino e un kosovaro fortemente radicalizzati

L’allarme di cellule dormienti e jihadisti in arrivo con sbarchi e sconfinamenti via terra, ha alzato l’asticella della paura ed elevato al cubo l’importanza delle disposizioni messe in campo. E quanto trapela sui due soggetti individuati ed espulsi oggi dall’Italia, confermano fondatezza e imprescindibilità dei provvedimenti. E della loro necessità di esecuzione. Il 42enne tunisino, per esempio, irregolare sul territorio nazionale – ed espulso oggi insieme a un cittadino kosovaro – nella sua cella aveva la foto di un uomo armato di mitra, con alle spalle la bandiera dell’Isis.

Il tunisino espulso aveva in cella la foto di un uomo armato di mitra con la bandiera dell’Isis

Il particolare è emerso all’attenzione durante un periodo di detenzione nel carcere di Piacenza, dove il 42enne aveva assunto, nel tempo, un ruolo da leader nei confronti degli altri detenuti. Scarcerato nel 2020, lo straniero è stato più volte destinatario di provvedimenti di espulsione rimasti lettera morta. Rintracciato poi lo scorso 26 settembre, l’uomo è stato associato al Cpr di Gradisca d’Isonzo (GO). E successivamente in quello di Caltanissetta. E una volta riconosciuto dalle competenti autorità consolari tunisine, rimpatriato definitivamente in esecuzione del provvedimento di espulsione del Prefetto di Piacenza.

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