Zaki, schiaffo anche dal sindaco di sinistra: non lo vuole al Festival della Pace di Brescia: “Non è gradito”
, Anche il sindaco di sinistra di Brescia dà una sberla a Patrick Zaki: “E’ divisivo”, “Non è gradito”. Per l’attivista egiziano niente inaugurazione del Festival della Pace di Brescia: doveva essere lui ad inaugurare, secondo programma, l’iniziativa che si protrarrà dal 10 al 25 novembre. Era atteso per presentare il suo libro “Sogni e illusioni di libertà”. Ma ogni appuntamento cittadino è stato annullato, così come accaduto per l’annullamento dell’ospitata a “Che tempo che fa” e all’Arsenale di Torino. I post contro Israele (“Netanyahu serial killer”) solo in parte rimodulati hanno creato imbarazzo e sconcerto. E ora pure da sinsitra – che pure nea aveva giù fatto un’icona- arriva lo stopo. Il sindaco Laura Castelletti è di area centrosinistra e ha ha deciso di revocare l’invito in città al ricercatore per la giornata inaugurale del Festival della Pace di novembre. La notizia arrivaq dal Giornale di Brescia.
Zaki, il sindaco di Brescia: “E’ divisivo”
“È divisivo. Le sue parole su Israele non rappresentano il messaggio che la città vuol trasmettere”: sono le dichiarazioni rilasciate all’Ansa dal primo cittadino. I post e le uscite di Zaki hanno crato un vero e proprio cortociurcuito a sinistra. Il centrodestra ha chiesto al sindaco di Brescia di ritirare anche il premio Brescia per la Pace che nel 2021 ha assegnato a Patrick Zaki: si tratta di un ordine del giorno in cui si impegna il primo cittadino e l’intero consiglio comunale a diventare parte attiva con il Comitato del Festival della Pace; al fine di revocare il premio Brescia per la Pace assegnato all’egiziano.
Per Zaki è il terzo appuntamento che salta
Un’altra tegola per Zaki, che si aggiuunge all’annullamento della partecipazione al programma di Fabio Fazio; e all’annullamento dell’ incontro in programma per il prossimo 17 ottobre nell’ambito della rassegna Aspettando il Salone. Il cambio di sede dell’evento è stato infatti frutto di un compromesso: tra la casa editrice, La nave di Teseo, e Annalena Benini del Salone di Torino. Il che non toglie l’impasse a cui giovedì si sono trovati di fronte gli organizzatori. La presenza di Zaki dopo gli osanna della sinistra, dovuti al freddo ringraziamento al governo per la sua liberazione, ora crea cortocircuiti proprio in quella parte politica.
Il tweet della discordia
Il 7 ottobre, a poche ore dall’attacco di Hamas a Israele, Zaki condividendo l’avviso del premier israeliano ai civili di Gaza di evacuare i palazzi, commentò così: “Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili… Dove possono andare!!!”. Non si perdona al ricercatore egiziano, a fronte di diversi tweet e retweet critici nei confronti di Netanyahu e Israele, di aver fatto un solo un riferimento all’attacco di Hamas. Poi ha parzialemnte smussato i toni, pur segnalando sempre le responsabilità di Israele. Il che è insostenibili ogni giorno che passa. Le raccapriccianti immagini che stanno arrivando non ammettono ambiguità sulla ferocia in atto da parte di Hamas e la presa di posizione a difesa dello Stato di Israele. Per cui rileggere i post di Zaki in un momento in cui il mondo è sgomento di fronte alle immagini dei neonati uccisi fa rabbrividire.