Al Parco Verde di Caivano una mattinata di riflessioni su donne uccise, libri ed educazione stradale

20 Nov 2023 14:58 - di Redazione

“Ragazzi, avete letto dell’ennesimo femminicidio?”. La risposta è stata un coro malinconico di sì, di maschi e femmine, nessuno escluso. Nel giorno del dolore per Giulia Cecchettin, su cui anche i ragazzi dell’Is “Francesco Morano” del Parco Verde di Caivano si sono interrogati in questi giorni, nell’aula dell’Istituto tecnico e alberghiero della provincia di Napoli è entrato anche il racconto della vita e della morte di un’altra giovane e bella vita stroncata senza motivo, quella di Livia Barbato.

Da Giulia a Livia, dal femminicidio all’omicidio colposo di una donna

L’occasione era la Giornata delle vittime della strada, che apparentemente nulla ha a che vedere con i femminicidi, anche se moralmente, la sopraffazione maschile a volte si consuma anche nel tradimento della fiducia di una fidanzata, anche alla guida di un’auto, come accadde a Livia quella notte del 2015.  E quel parallelo tra la ragazza veneta colpita e chiusa nell’auto dal fidanzato assassino e la studentessa napoletana morta nella vettura del proprio fidanzato, ostaggio di un autista ubriaco che guidava contromano (poi condannato per duplice omicidio colposo), non poteva che tenere banco tra i giovani ragazzi di Caivano, non senza le debite differenziazioni giuridiche e fattuali.

La sicurezza dei giovani al centro della mattinata al “Morano” di Caivano

Giovani, droga, alcol, sicurezza, stragi del sabato sera, con le donne principali vittime: di tutto questo s’è parlato a Caivano. Con il libro “Viaggio al centro della notte” di Luca Maurelli , con mamma Angela Buanne, con l’avvocato Andrea Raguzzino, con la preside d’acciaio Eugenia Carfora, con i dirigenti della Polstrada di Napoli, i ragazzi di Caivano hanno dimostrato che dall’esempio si può imparare e che loro sono a rischio, molto a rischio, ma solo di pregiudizio. Sicurezza è vita, vita è occasione, sogno e riscatto, anche e soprattutto in quel Parco Verde dove per anni si è scelto di ammazzare la speranza.  Il “viaggio” degli studenti del “Morani” è solo all’inizio, tra cucine, orti, verde e tecnologia, in una scuola gioiello di un quartiere ghetto. E la loro strada, a vederli e ad ascoltarli, sembra davvero quella giusta.

La Polizia Stradale di Napoli in campo con idee ed esercitazioni

Da ieri, e per tutta la settimana, si celebra in tutto il mondo, la Giornata Nazionale e Mondiale in ricordo delle Vittime della Strada, occasione ideale per parlare di sicurezza stradale ma anche di tutte quelle “variabili” che contribuiscono alle stragi del sabato sera che ogni fine settimana fanno segnare numeri inquietanti di vittime innocenti. Angela Buanne, Luca Maurelli e l’avvocato della famiglia Barbato, Andrea Raguzzino, sono stati ospiti dell’evento organizzato dalla sezione di Napoli della Polizia Stradale, nell’Istituto superiore “Morano”, di Caivano, con la preside Eugenia Carfora, donna di azione e di denuncia, mai doma in una battaglia che spesso l’ha vista sola ma nella quale, da qualche mese, ha ritrovato lo Stato alleato, almeno quello che decide da Roma.

La mattinata ha visto i dirigenti e i funzionari della sezione della Polizia Stradale di Napoli impegnati nella campagna di testimonianza sui pericoli della guida spericolata, in stato di ebbrezza o sotto effetto di droga, con video, slide, interviste agli studenti della “Morano” ed esercitazioni pratiche all’esterno dell’Istituto. Un lavoro di educazione stradale capillare, fatto scuola per scuola, studente per studente, con la passione di chi i giovani vuole incontrarli vivi e consapevoli nelle aule e non feriti o straziati dalle lamiere sull’asfalto di una strada oscura.

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