
Augias ci ripensa: dopo insulti e fuga torna a condurre in Rai. Gasparri sul dietrofront: detta legge come sempre
Contrordine compagni: dopo gli insulti (alla Rai) e il martirologio auto-proclamato, Corrado Augias annuncia il clamoroso dietrofront del veterano della conduzione di viale Mazzini, che dieci giorni fa aveva annunciato che non avrebbe mai più lavorato per la televisione di Stato. E che invece ora ha accettato di preparare e condurre 20 puntate della terza edizione del fortunato programma la “Gioia della musica”, nonostante il suo passaggio ad un’altra emittente. E così, dopo gli insulti e le polemiche. Le recriminazioni e l’esilio dorato a La7 – spacciato per fuga d’autore – il giornalista che l’Amministratore Delegato della Rai Roberto Sergio ha ricevuto nelle scorse ore, ha ringraziato per il tono cortese della richiesta. E ha accettato di preparare e condurre 20 puntate del programma considerando anche il lavoro già svolto dagli autori e gli impegni presi con l’Orchestra Nazionale Sinfonica della Rai.
Augias ci ripensa: dopo gli insulti e la fuga a La7 torna alla conduzione di un programma in Rai
Dunque, insieme a quella di La7, Augias condurrà nelle prossime settimane due trasmissioni per due diversissime emittenti. Pertanto, con buona pace di quanto dichiarato ad Aldo Cazzullo nell’intervista sul Corriere della Sera non più tardi di dieci giorni fa. Dopo gli attacchi sferrati dallo studio di DiMartedì nell’ultima puntata del programma capitanato da Giovanni Floris, l’indomito giornalista 89enne archivia momentaneamente quel sussulto di indignazione rivendicato su quotidiani nazionali e salotti tv per giustificare l’addio alla Rai dopo “appena” 63 anni consecutivi, perché non si riconosceva più in una televisione pubblica basata su «troppa improvvisazione, oltre a troppi favoritismi».
“La gioia della musica”, Augias dice sì alla richiesta dell’ad Sergio
Dall’alto della sua Torre di Babele (che condurrà che condurrà su La7 ogni lunedì in prima serata dal 4 dicembre), Augias passa dal millantato rischio “epurazione”, al timore di doversi considerare un “disoccupato” alla veneranda soglia dei 90 anni, allo sdoppiamento su due fronti. E alla guida di due programmi per due aziende diverse. Uno strappo alla regola che – scrive tra gli altri Il Giornale commentando la notizia – «è sostanzialmente un unicum nella storia della televisione italiana». Ma la cosa non può passare inosservata: e Maurizio Gasparri ne sottolinea contraddizioni e autogol del repentino ripensamento… «Vado a un’altra tv per mia volontà senza che nessuno mi abbia contestato nulla. Insulto tutto il centrodestra con interviste boriose e diffamatorie. E torno, per fare oltre a programmi in altre tv anche alcune decine di trasmissioni in Rai», è l’incipit del commento del senatore di Forza Italia alla notizia del passo indietro del giornalista.
Gasparri: «Lui detta legge e la Rai paga e plaude»
Per Gasparri, infatti, come riporta Libero riferendo le dichiarazioni del senatore azzurro, «questa è la filosofia di Corrado Augias, dinastico padrone della tv pubblica, come ben sappiamo. E già protagonista di controverse vicende relative all’Est europeo ai tempi del comunismo. Di alcune discusse attività editoriali. E di contestate performance relative al premio Grinzane. Augias detta legge e la Rai paga e plaude». Del resto, il grimaldello a cui potersi aggrappare il conduttore se lo era lasciato, asserendo: «Nessuno mi ha cacciato. Ma nessuno mi ha trattenuto», spiegava. Aggiungendo che «a 88 anni e mezzo devo lavorare in posti e con persone che mi piacciono. Peccato che poi però aveva anche aggiunto: e questa Rai non mi piace». Deve averci ripensato. E in ultimo, la cortesia della richiesta gentilmente offerta dall’ad di Viale Mazzini deve averlo convinto…