Crosetto: “Partita per Gaza la nostra nave-ospedale. Siamo i primi a fare un’operazione umanitaria”

8 Nov 2023 16:28 - di Angelica Orlandi
Crosetto nave ospedale

Al via gli aiuti del nostro Paese per intervenire nel conflitto israelo-palestinese. La nave della Marina Militare italiana “Vulcano”, attrezzata con ospedale e sale operatorie, va in Medio Oriente per accogliere feriti provenienti dalla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, spiegando che in una fase successiva «sarà poi inviato anche un ospedale da campo da installare direttamente a Gaza in accordo con i palestinesi. È meglio dare segnali evidenti di quello che l’Italia pensa e di come intenda muoversi. Le parole che abbiamo detto in questi mesi – vicinanza al popolo palestinese e condanna di Hamas-  vogliamo trasformarle in atti concreti».

Crosetto: “La nave-ospedale Vulcano in partenza con sale operatorie e medicinali”

«Parte la nave Vulcano attrezzata con un ospedale che vogliamo mandare vicino le zone di guerra»,-è l’annuncio in una conferenza stampa nella sede dello stato maggiore della Difesa. «Vogliamo dare segnali concreti di vicinanza al popolo palestinese. Sono 170 le persone a bordo, di cui 30 della Marina formati per l’emergenza sanitaria; ai quali si aggiungeranno altrettanti di altre forze armate che saranno potati con un aereo – spiega -. Oltre all’ospedale imbarcato, alle sale operatorie, alle attrezzature diagnostiche, saranno portati medicinali e soccorsi». Crosetto ha poi aggiunto: «Lo Stato Maggiore della Difesa sta coordinando l’invio di un ospedale campo su terra; che è nostra intenzione portare direttamente sul terreno di Gaza, vicino a dove c’è l’esigenza reale. Questa fa parte di una serie di iniziative condivise con altri Paesi europei, Nato e arabi: dicendo che sia le porte della nave che quelle del futuro ospedale sono aperte al contributo di tutti. Mi aspetto molte risposte da altri Paesi a sostegno della nostra nave e dell’ospedale campo; vorrei scoppiasse gara tra tutti i paesi per fornire aiuto. È un primo passo di un’iniziativa in cui vogliamo essere i primi», dice con orgoglio il ministro.

Crosetto: “La nave sarà accolta di buon grado da Israele e palestinesi”

La nave Vulcano, che salpa da Civitavecchia con 170 militari a bordo più 30 operatori sanitari della Marina, farà una tappa a Cipro. Per poi stanziarsi davanti alle acque della Striscia. Il personale agirà in coordinamento con la Croce rossa e garantirà una scorta di medicinali e attrezzature mediche che, al momento, scarseggiano nel territorio di Gaza. «Mandiamo l’unica nave di cui dispone lo Stato, attrezzata con un ospedale per prestare soccorsi e con una camera operatoria. Penso questo venga accolto di buon grado sia da Israele che dai palestinesi. Nessuno può avere da ridire contro un aiuto umanitario». La nave Vulcano, realizzata da Fincantieri e varata nel 2018, ha una stazza di circa 27mila tonnellate. Lunga 193 metri e larga 27, è una imbarcazione rifornitrice all inclusive”, pensata – si legge sul sito della Marina – «per operare in un poliedrico spettro di missioni» e «può rifornire combustibili, lubrificanti, munizioni, pezzi di ricambio, viveri, acqua e quei materiali funzionali alla condotta di operazioni sia militari sia di assistenza umanitaria». Vulcano, evidenzia ancora la Marina, è concepita per restare in mare almeno 30 giorni e per garantire la presenza in teatro operativo per oltre quattro mesi.

“L’Italia sta dando un segnale coi fatti”

Questa iniziativa si colloca in un insieme di iniziative che il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, la Repubblica italiana stanno facendo. «Siamo stati i primi a chiedere l’apertura del valico di Rafah e i primi a offrire aiuti. Già due C130 sono arrivati con aiuti», ha detto il ministro. «L’Italia con il presidente Meloni, il ministro Tajani e con il contributo del ministero della Difesa sta dando un segnale da questo punto di vista non solo a parole ma anche con i fatti». L’Italia continua il lavoro «per cercare di buttare acqua sul fuoco – ha aggiunto il ministro. – E mi pare che la comunità internazionale si sia mossa in modo adeguato. Una delle cose che stiamo chiedendo è di distinguere lo stato di diritto»: cioè chi «si muove rispettando le regole a differenza dai terroristi di Hamas”.  Ci auguriamo che Israele lo faccia,  pur comprendendo la difficoltà di agire in una zona come Gaza, dove tutto si unisce e dove vengono nascosti entri di Hamas sotto gli ospedali».

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