Delmastro: “Resto al mio posto, orgoglioso di ciò che ho fatto. Ci sarà un giudice a Berlino…”

30 Nov 2023 9:05 - di Sara De Vico

Secondo rinvio a giudizio per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro per il caso Cospito. Intervistato dal Corriere della Sera, definisce la decisione ‘inconsueta’. “Anche questa seconda volta il pubblico ministero Paolo Ielo e altri tre pm hanno ribadito la richiesta di archiviazione della procura nei miei confronti”. L’esponente di spicco di FdI non ha alcuna intenzione di dimettersi. “Assolutamente no. Ma intendo continuare ad esercitare il mio ruolo, al meglio, all’interno del ministero della Giustizia. Così come mi è stato chiesto dai tanti che in questo momento mi stanno testimoniando solidarietà per questo inconsueto rinvio a giudizio”.

Delmastro: rinvio inconsueto, non mi dimetto

Il sottosegretario sottolinea l’anomalia del procedimento giudiziario che lo vede coinvolto nel caso dell’anarchico Cospito. ” Quindi sarò uno dei pochi sotto il profilo giuridico che in dibattimento sarà dalla stessa parte della barricata del pm. Ai posteri l’ardua sentenza.”. Su Delmastro pende l’imputazione coatta del gup Emanuela Attura per presunta divulgazione di segreti d’ufficio. “Da cattolico non dispero mai. Ci sarà prima o poi un giudice a Berlino che riconoscerà che non c’è segreto e quindi non c’è reato”. I verbali utilizzati dal collega Donzelli in Aula sulla visita della delegazione del Pd in carcere non appartengono alla tipologia del ‘segreto di Stato’, ribadisce Delmastro, come spiegato più volte dal ministro Nordio. “La limitata divulgazione nulla c’entra col segreto di Stato. I segreti li decide la legge”, puntualizza Delmastro. “Sono tassativi e tipizzati per questo”.

Sono orgoglioso di quello che ho fatto

“Non mi aspettavo il rinvio a giudizio, ma sono orgoglioso di quello che ho fatto. Non ho passato alcuna carta. Ho risposto alla domanda di Donzelli, cosa che è mio dovere fare e faccio con qualsiasi parlamentare. Sono orgoglioso di aver fronteggiato l’attacco frontale al 41 bis di terroristi e anarchici in combutta con la criminalità organizzata e della mafia”. Delmastro si augura che le tensioni di questi giorni tra politica e magistratura non influisca sulla vicenda. “Il mio alto senso di giustizia mi fa pensare che un giudice non percepisca il clima e valuti solo gli atti giudiziari Aspetto con serenità il dibattimento che inizia il 12 marzo per poter dimostrare che non ho compiuto alcun reato. E terminerò il mio mandato svolgendo al meglio il mio compito”.

Calenda: le mozioni di sfiducia rafforzano il governo

Sulla puntuale richiesta di dimissioni della sinistra, secondo uno stanco rituale, scende in campo Carlo Calenda. “Non penso che si debbano chiedere le dimissioni per rinvii a giudizio ma per comportamenti”, dice ospite di Omnibus su La 7. “Le mozioni di sfiducia finiscono per rafforzare le posizioni dei ministri, come è successo con Santanchè, è una mossa sbagliata, una mossa pubblicitaria che non porta a nulla”.

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